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Provincia: due ordini del giorno diversi, ma il "no" al rigassificatore è trasversale

BRINDISI - Con 22 voti a favore, sei contrari e un astenuto, il Consiglio provinciale ha votato per la presentazione del ricorso al Tar contro il Decreto sul parere sulla Commissione Via sul rigassificatore.

BRINDISI - Con 22 voti a favore, sei contrari e un astenuto, il Consiglio provinciale ha votato per la presentazione del ricorso al Tar contro il Decreto sul parere sulla Commissione Via sul rigassificatore.

Nella seduta monotematica, il Consiglio ha ritenuto “doveroso e coerente all’iniziativa politico-amministrativa sinora portata avanti ed a tutela del ruolo, costituzionalmente sancito, dell’Amministrazione provinciale, esperire tutte le azioni legalmente e politicamente consentite per respingere il decreto ministeriale di autorizzazione Via, tanto in relazione all’iter procedurale adottato dalla Commissione Via-Sas, quanto nel merito del deliberato stesso”.

Alla vigilia, non si attendevano sorprese, soprattutto dopo che il presidente Massimo Ferrarese aveva dichiarato ufficialmente nei giorni scorsi di essere nettamente contrario alla realizzazione dell’impianto, “in quanto rispetto all’inizio il progetto non è cambiato, e rimangono le stesse perplessità soprattutto per quanto riguarda l’indicazione del sito, visto che rischia di comportare pericolose ripercussioni sotto il profilo turistico”.

IL DIBATTITO - E in effetti la maggioranza si è espressa compatta seguendo la stessa linea del presidente. L’Udc, nella persona di Giuseppe Pace, ha voluto esprimere un sì “ma non in maniera acritica, sperando che comunque l’intera vicenda possa far generare finalmente importanti riflessioni”. Il capogruppo del Sel Francesco Fistetti ha difeso le audizioni preliminari avvenute nelle scorse settimane per approfondire l’argomento-rigassificatore: “Qualcuno le aveva scambiate come un cambio di direzione rispetto alla nostra linea – ha detto Fistetti -, o ancora peggio come una perdita di tempo. Ma le cose non stavano così, e lo stiamo dimostrando questa mattina”.

Su quello che rappresenterebbe la presenza dell’impianto a Brindisi, è stato molto chiaro Damiano Franco del Partito Democratico: “La stessa Lng ha ammesso che in presenza del rigassificatore le attività del porto verrebbero bloccate due volte alla settimana per due ore. Mi sembra già grave che sia stata la stessa società ad ammetterlo, ma onestamente non credo che il porto di Brindisi, già colpito dalla crisi, possa permettersi queste soste”.

L’opposizione aveva presentato a sua volta un ordine del giorno in cui si sosteneva che il Consiglio avesse già dato mandato all’Amministrazione provinciale di intraprendere ogni iniziativa legale legittima e consentita. “Si rinnova così – era spiegato nel documento votato solo dal Pdl e da Puglia prima di tutto – la propria condivisione relativamente alle azioni amministrative che tutti gli enti locali (Comune, Regione, Provincia) porranno in essere in merito alle procedure Via-Vas che hanno visto la commissione competente imporre 51 prescrizioni”. Due documenti sostanzialmente simili, ma l’opposizione ha preferito seguire questa linea, ribadendo comunque la contrarietà all’impianto, piuttosto che garantire i propri voti alla maggioranza. Mpa, rappresentata in Consiglio da Paolo Maria Urso, si è astenuta su entrambi gli ordini del giorno. Hanno assistito al dibattito anche molti rappresentanti ambientalisti e dell'associazione "No al carbone".

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