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Venerdì, 26 Aprile 2024
sanita Ceglie Messapica

Ceglie, capitale dei tumori femminili alle vie respiratorie. "Sveliamo il mistero"

CEGLIE MESSAPICA - Il dottor Maurizio Portaluri, esponente di Medicina Democratica e direttore del servizio di radioterapia dell'ospedale Perrino di Brindisi, riprende con un intervento gli esiti di un convegno svoltosi a gennaio a Ceglie Messapica, incentrato sull'alta percentuale di neoplasie alla vie respiratorie nella popolazione femminile. In quella circostanza, al lavoro del ricercatore che aveva effettuato lo studio, Emilio Gianicolo del Cnr di Lecce, si aggiunse anche il responso dell'Arpa sugli inquinanti probabile causa di queste patologie. Ma da allora nulla è stato fatto per individuare la fonte di queste emissioni. Portaluri riapre il problema, nella speranza che l'amministrazione comunale in carica - quella precedente chiese e ottenne una campagna di monitoraggoio da parte dell'Arpa - giunga alla soluzione del mistero. Ecco l'intervento del dottor Portaluri.

CEGLIE MESSAPICA - Il dottor Maurizio Portaluri, esponente di Medicina Democratica e direttore del servizio di radioterapia dell'ospedale Perrino di Brindisi, riprende con un intervento gli esiti di un convegno svoltosi a gennaio a Ceglie Messapica, incentrato sull'alta percentuale di neoplasie alla vie respiratorie nella popolazione femminile. In quella circostanza, al lavoro del ricercatore che aveva effettuato lo studio, Emilio Gianicolo del Cnr di Lecce, si aggiunse anche il responso dell'Arpa sugli inquinanti probabile causa di queste patologie. Ma da allora nulla è stato fatto per individuare la fonte di queste emissioni. Portaluri riapre il problema, nella speranza che l'amministrazione comunale in carica - quella precedente chiese e ottenne una campagna di monitoraggoio da parte dell'Arpa - giunga alla soluzione del mistero. Ecco l'intervento del dottor Portaluri.

"Ceglie Messapica nasconde un mistero che riguarda la salute dei suoi cittadini ed in particolare delle sue cittadine. Un ricercatore dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR che ha sede a Lecce, Emilio Gianicolo, insieme ad alcuni colleghi di altri istituti del CNR stesso e dell’Università di Pisa, ricostruendo la mortalità nella provincia di Brindisi dal 1981 al 2001 ha osservato che “il quadro epidemiologico che si riferiva ai residenti nella città di Ceglie Messapica presentava indubbiamente delle criticità degne di approfondimento.

Tra queste criticità si segnalava l’eccesso di mortalità, tra le donne per tumore a trachea bronchi e polmoni, con i casi osservati – 28 – che sono in un numero più che doppio rispetto ai circa 12 casi attesi”. Cioè in 20 anni i decessi per tumori al polmone nelle donne sono stati più del doppio del numero atteso se si fossero verificati nella misura in cui si verificano mediamente in Puglia.

L’eccesso di mortalità tra le donne per tumore a trachea bronchi e polmone viene riscontrato anche nell’Atlante delle cause di morte della Regione Puglia – Anni 2000/2005 edito dall’Osservatorio Epidemiologico Regionale. Nell’Atlante si riporta un eccesso di circa il 20% rispetto alla popolazione regionale.

Il 21 gennaio scorso si svolse a Ceglie un interessante convegno sul tema del rapporto tra salute e ambiente. Durante il convegno, oltre i dati pubblicati dal dott. Gianicolo, fu presentata una ricerca condotta dalla dott.ssa Barletta del Dipartimento di prevenzione dell’ASL di Brindisi da cui si evinceva un numero di decessi osservati tra le donne per tumore a trachea-bronchi-polmone, dal 2002 al 2009, pari a 18 con un eccesso stimato tra il 5% e il 17% a seconda del riferimento assunto.

Insomma, sembrerebbe che anche dopo il 2001 questa maggiore mortalità per tumore al polmone tra le donne di Ceglie non si sia attenuata. L’Arpa, in un suo studio in cui analizza alcuni eccessi di mortalità afferma: “Per quanto riguarda Ceglie Messapica, si impone un approfondimento, anche attraverso, in prima battuta, l’analisi dei ricoveri ospedalieri. Tuttavia, appare indispensabile contestualmente un’indagine circa un possibile ruolo di fattori di rischio ambientali, prendendo in considerazione eventuali sorgenti emissive puntuali e diffuse e valutando l’eventuale impatto di sorgenti remote.“

A seguito di questo rilievo, il Sindaco Pietro Federico, chiese all’Arpa un monitoraggio della qualità dell’aria. I dati vennero presentati sempre nel convegno del gennaio scorso. Tutto abbastanza nella norma con un piccolo particolare: “dai dati dell’Inventario delle emissioni in atmosfera emerge un alto contributo della città di Ceglie (oltre il 50%) alle emissioni provinciali, per il macrosettore “Processi produttivi” in corrispondenza dei Composti Organici Volatili (COV)”

I COV sono una serie di sostanze che evaporano facilmente a temperature ambiente. Il termine “organico” indica che i composti contengono carbonio. I COV sono oltre 300, e i più noti sono gli idrocarburi alifatici (dal n-esano, al n-esadecano e i metilesani), i terpeni, gli idrocarburi aromatici, (benzene e derivati, toluene, o-xilene, stirene), gli idrocarburi clorinati (cloroformio, diclorometano, clorobenzeni), gli alcoli (etanolo, propanolo, butanolo e derivati), gli esteri, i chetoni, e le aldeide (formaldeide).

Le loro fonti sono numerose, domestiche ed industriali. Quest’ultimo dato ambientale, presente in modo esclusivo a Ceglie Messapica, potrebbe spiegare l’eccesso di mortalità per cancro al polmone nel sesso femminile, in considerazione del fatto che la popolazione femminile è maggiormente esposta ad un rischio ambientale in quanto più stanziale di quella maschile?

Non sarebbe inoltre necessario, per confermare o confutare questa ipotesi, indagare le abitudini di vita e di lavoro dei 18 casi di cancro al polmone femminili rilevati nel periodo 2002-2009 e svolgere un’analisi approfondita dei ricoveri ospedalieri dei cegliesi negli ultimi decenni? Solo i misteri che non si vogliono svelare restano tali".

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