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"Il Perrino non è solo malasanità. Le persone umane e dal cuore grande ci sono"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una cittadina, Maria Quatraro che racconta la sua esperienza positiva all’ospedale Perrino di Brindisi

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una cittadina, Maria Quatraro che racconta la sua esperienza positiva all’ospedale Perrino di Brindisi.

La vita è imprevedibile, un anno e mezzo fa mio padre è entrato in ospedale con dei dolori lancinanti alla spalla. Subito la diagnosi: tumore polmonare. Non avrebbe superato i sei mesi di vita. Appena sentito quella parola le lacrime sono scese giù, da sole. Non c'era verso di fermarle. Subito la prima operazione in neurochirurgia. Reparto splendido, eccezionale. Ringrazio a nome di mio padre Mario Quatraro: il dott. Romeo, il dott. Fina, la caposala Carmela e tutto il personale di neurochirurgia. Dopo qualche mese di corsa in oncologia (quando entri in questo reparto ti cade il mondo addosso) pensi a tante cose, a quanto sia imprevedibile la vita. A quante sofferenze è disposto a subire una persona pur di vivere.

Le prime sedute di chemio, le prime perdite di capelli. Le prime nausee, e la speranza di vivere inizia a farsi sentire. E anche qui nascono le amicizie. Il dott. Pietro Rizzo, il dott. Angelo Nacci, e tutte le infermiere dell'ambulatorio di chemioterapia. La loro professionalità non ha limiti. Persone in gamba, ma soprattutto umane. Dal cuore grande. Poi la radioterapia: il primario dott. Portaluri, dott. Tramacere e la dott. ssa Francavilla. Non ci sono parole per descrivere la loro professionalità. Infine il Pronto Soccorso, il dott. D'Autilia, e la radiologia con la Dott.ssa Musaio, la dott.ssa Perez, e Suor Anna. Senza di loro mio padre non sarebbe vissuto 1 anno e mezzo. Oltre a mettere in atto la Medicina e a fare il loro lavoro e il loro dovere, hanno messo in atto una cosa fondamentale, che non tutti i medici hanno: l'umanità e il rispetto per il paziente.

Con questa lettera, voglio rendere la mia testimonianza nota a tutta la comunità brindisina. Possiamo lamentarci dei servizi che non funzionano perfettamente, possiamo lamentarci delle barelle o dei posti che non sono sufficienti. Ma non lamentiamoci dei medici perché abbiamo dei veri e propri angeli.

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