Chirurghi e Utin salvano neonata
BRINDISI - La collaborazione tra l'Unità di terapia intensiva dell'ospedale Perrino di Brindisi e la Divisione di Chirurgia pediatrica dell'ospedale Giovanni XXIII di Bari ha salvato la vita di una neonata di due giorni affetta da atresia esofagea con fistola esofago-tracheale.
BRINDISI - La collaborazione tra l'Unità di terapia intensiva dell'ospedale Perrino di Brindisi e la Divisione di Chirurgia pediatrica dell'ospedale Giovanni XXIII di Bari ha salvato la vita di una neonata di due giorni affetta da atresia esofagea con fistola esofago-tracheale.
La bambina - operata tre settimane fa - è già tornata a casa. La malformazione consisteva nella mancata formazione di un ampio tratto di esofago che risultava separato in due monconi. La piccola è stata sottoposta a un lungo e complesso intervento, eseguito dai chirurghi dell'ospedale di bari Paradies, Fanelli e D'Amato, con gli anestesisti del Perrino, Patrizio e Lanzillotti, ed è consistito nella chiusura della comunicazione tra gli apparati digerente e respiratorio e nella ricongiunzione dei due monconi dell'esofago.
Dopo un periodo di degenza di oltre tre settimane nell'ospedale Perrino, la neonata (originaria della provincia di Taranto) ha fatto ritorno a casa: la sua vita - assicurano i medici - potrà essere assolutamente normale.