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Consiglieri in trasferta al pronto soccorso, carramba che dolore

La drammatica esperienza dell’assessore Pasquale Luperti, che ha trascorso sei ore in ospedale per la frattura del quinto dito del piede destro riportata durante una partita a calcetto contro Carlo Molfetta, ha seminato un brivido tra i consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione, che vogliono verificare di persona la situazione del pronto soccorso del Perrino. Il più coraggioso è Giampiero Pennetta, che finge un crampo bilaterale alle mani riportato durante una maratona a burraco. Gli assegnano il codice “Ace delicato” (che più bianco non si può): sarà ritrovato tre giorni prima di Natale dagli ausiliari appena rientrati dalle ferie estive. Ma il record di Luperti è stato sbriciolato.

La drammatica esperienza dell’assessore Pasquale Luperti, che ha trascorso sei ore in ospedale per la frattura del quinto dito del piede destro riportata durante una partita a calcetto contro Carlo Molfetta, ha seminato un brivido tra i consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione, che vogliono verificare di persona la situazione del pronto soccorso del Perrino. Il più coraggioso è Giampiero Pennetta, che finge un crampo bilaterale alle mani riportato durante una maratona a burraco. Gli assegnano il codice “Ace delicato” (che più bianco non si può): sarà ritrovato tre giorni prima di Natale dagli ausiliari appena rientrati dalle ferie estive. Ma il record di Luperti è stato sbriciolato.

Ci prova anche Giovanni Brigante della lista Per Vendola Questo ed Altro, che si presenta in accettazione semplicemente guardando fisso negli occhi l’infermiera che assegna i codici e stringendo in pugno un invito con partecipazione obbligata a tutti i dibattiti della prossima festa di Sviluppo e Lavoro. La donna sviene, e Brigante si auto-assegna un codice rosso. Lo portano in uno degli ambulatori dove però trova il cugino che lo attende per una endoscopia transrettale Breda calibro 12. Era una trappola. “Non riesco a capire perché gli zii ti hanno chiamato Salvatore”, riesce a dire il consigliere regionale mentre l’endoscopio comincia a farsi strada.

Ma Giovanni Brigante una ne pensa e cento ne fa. Il giorno dopo si ripresenta aggrovigliato a Luciano Loiacono che gli stringe un orecchio in bocca, mentre lui ha i denti conficcati nella nuca del presidente del consiglio. “Stavamo chiacchierando”, mente il consigliere all’accettazione. “Vi succede spesso?”, chiede l’infermiera tracciando l’anamnesi. “Sì”, risponde Brigante. “Vincolati così?”, domanda stupita la caposala. “Di tanto in tanto”, precisa Loiacono, equivocando.

Arriva poco dopo Riccardo Rossi accompagnato da 357 No al Carbone. “Vi ricoveriamo tutti?”, chiede sorpresa la caposala. “Sarebbe il caso”, suggerisce Francesco Renna dal fondo della fila. “E lei cos’ha, invece?”, dice la caposala rivolgendosi a lui. “Sono l’unico che sta male davvero: accoltellato alle spalle”, risponde trionfante l’ex consigliere del Pri. “Ma allora deve andare prima al posto fisso di polizia”, gli spiegano. “Comunque, chi è stato?”. Renna indica l’assessore Antonio Nacci addormentato, come sempre, in un angolo.

Nacci non si sveglia neppure quando la Squadra mobile se lo porta via. Sarà interrogato dopo 242 giorni, 16 ore e 35 minuti, e ricorderà solo di essere entrato nella sala consiliare alle 9,30 del mattino del 9 agosto. Gli avvocati della maggioranza chiedono al gip che Nacci possa essere visitato da un consulente di parte, Salvatore Brigante. Prima che il giudice si pronunci, l’assessore evade e scompare tra i monti di Ceglie Messapica urlando frasi incomprensibili di cui i testimoni che le hanno udite ricordano solo poche parole come “tubo”, “endoscopia”, “manghe muert” (ci scusiamo per la traduzione forse imprecisa).

Allarmati dalla notizia che mezzo consiglio comunale è al pronto soccorso, piombano in accettazione il sindaco Mimmo Consales e il vice sindaco Paola Baldassarre, la quale però va via subito dopo perché è già comparsa troppe volte su Satyricon. Ma anche perché dopo dovrà regalare tutto il balsamo del Nazareno a Mimmo Consales, il quale finisce a sua volta in trappola. Organizzatori, gli utenti anziani del pronto soccorso in attesa di essere visitati dal ponte dell’1 maggio. Gli dicono che tutto è a posto, e che è in corso una riunione dei capigruppo sul problema sanità, nella stanza in fondo a destra.

Ma qui il sindaco trova solo un capogruppo, quello del Pd (Salvatore Brigante), ormai fuori controllo, con mascherina ed endoscopio. L’urlo che rimbomberà nel corridoio difficilmente sarà dimenticato dalla gente in attesa al pronto soccorso del Perrino: “E bastaaaa”.

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