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Università, la Camera di Commercio chiude sulla Convenzione: "Mai ascoltati, abbiamo solo messo soldi"

BRINDISI – Dalla Camera di Commercio si intravedono pochi spiragli circa le possibilità di un rinnovo della convenzione con l’Università di Bari per proseguire i corsi di laurea nella sede decentrata di Brindisi. “Continuiamo a spendere senza nemmeno essere ascoltati, per noi al momento vi è l’impossibilità ad andare avanti”, spiega il presidente della Camera di Commercio che questa mattina ha incontrato il presidente della Provincia Massimo Ferrarese per discutere proprio della questione-università.

BRINDISI – Dalla Camera di Commercio si intravedono pochi spiragli circa le possibilità di un rinnovo della convenzione con l’Università di Bari per proseguire i corsi di laurea nella sede decentrata di Brindisi. “Continuiamo a spendere senza nemmeno essere ascoltati, per noi al momento vi è l’impossibilità ad andare avanti”, spiega il presidente della Camera di Commercio che questa mattina ha incontrato il presidente della Provincia Massimo Ferrarese per discutere proprio della questione-università.

Pur prendendo atto delle disponibilità espresse anche pubblicamente da Comune e Provincia, la Camera di Commercio ritiene improbabile che la convenzione con l’Università possa essere rinnovata. “Anzitutto, esistono degli impedimenti tecnici-amministrativi”, spiega Malcarne, dopo aver specificato di parlare a nome dell’ente camerale, ma ricordando anche che ogni decisione in merito verrà comunque stabilita dalla giunta. “E attenzione – sottolinea il presidente -, non si tratta di problemi sorti da poco, visto che già nel 2008 facemmo presente all’Università di Bari quali fossero le nostre difficoltà. Ma non abbiamo mai ricevuto risposta. Eppure, per noi si tratta di un impegno piuttosto notevole, visto che la spesa è stata di 400mila euro, e che ci è pervenuta anche la richiesta di aumento a 600mila”.

“In questo momento – fa notare ancora Malcarne -, non potremmo deliberare un’uscita così importante, perché il bilancio va gestito con criterio. Qui si tratta di avere rispetto dei soldi tirati fuori dalle imprese, ma finora non posso certamente dire che tutti abbiano mostrato la stessa attenzione”. Il riferimento, molto chiaro, è all’Università di Bari, e Malcarne non si nasconde certamente dietro un dito: “Stiamo pagando per una Convenzione che nonostante tutto non ci vede presenti, in termini di ascolto e di considerazione. Anche nella scelta degli indirizzi dei corsi di laurea, nessuno ha tenuto conto della base produttiva delle imprese, né delle loro esigenze anche in termini di richiesta formativa. Niente di niente. Però c’è qualcuno che pensa di usarci come un bancomat. Ecco, di fronte a questa situazione, riteniamo sia giunto il momento di fermarsi, per cercare anzitutto di capire che fine abbiano fatto i nostri soldi”.

Un altro incontro sull’università, comunque, è stato fissato per venerdì 9 luglio alle ore 16, presso la Provincia: vi parteciperanno la stessa Camera di Commercio, il Comune di Brindisi e il rettore dell’Università di Bari Corrado Petrocelli.

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