BRINDISI – La partita si gioca sul luogo dove si trovava l’educatrice – parte lesa di questa vicenda - la sera quando ci fu una telefonata con Giuseppe Baldari, 56 anni, di Latiano, e si diedero appuntamento. L’avvocato Antonio Poci, difensore dell’imputato, ritiene che quella fu una trappola per incastrare il suo assistito, all’epoca dei fatti presidente della cooperativa che gestisce la comunità di recupero di minori a rischio “Mondo azzurro”, attualmente agli arresti domiciliari per violenza sessuale nei confronti dell’educatrice.
BRINDISI – Si torna in aula martedì prossimo per il processo a carico di Giuseppe Baldari, 56 anni, di Latiano, ritenuto responsabile di violenza sessuale nei confronti di una dipendente. Il tribunale, in composizione collegiale, presieduto da Gabriele Perna, ha disposto il rinvio dopo avere ascoltato la parte lesa e quattro verbalizzanti (poliziotti della Squadra mobile di Brindisi). Inoltre ha acquisito dei documenti depositati dall’avvocato Antonio Poci, difensore dell’imputato, con i quali il penalista intende dimostrare che le cose non sarebbero andate così come denunciate dalla denunciante, costituitasi parte civile con l’avvocato Gianvito Lillo.
LATIANO - Ritenuto responsabile di almeno tre episodi di violenza sessuale nei confronto di una dipendente, Giuseppe Baldari, 56 anni, di Latiano, questa mattina è comparso dinanzi al Tribunale (presidente Gabriele Perna). Udienza a porte chiuse. Era presente anche la vittima delle presunte violenze che si è costituita parte civile con l’avvocato Gianvito Lillo. Il processo è stato incardinato. Il Tribunale ha dovuto affrontare tre eccezioni sollevate dal difensore di Baldari, l’avvocato Antonio Poci, e poi ha aggiornato al 6 luglio.