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Venerdì, 26 Aprile 2024
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A cura di Blog Collettivo

Ospitiamo in questo Blog opinioni di alcuni cittadini Brindisini

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Brindisi, una città che cammina al buio verso l'ignoto

L'ex consigliere comunale Vincenzo Albano: "E' necessario che il sindaco esca dall'isolamento e dalle decisioni che non hanno portato da nessuna parte"

E’ naturale che un sindaco giunto a metà mandato senta il dovere di ripercorrere la  prima parte della sua esperienza amministrativa, per comunicare alla città e ai cittadini le cose fatte, quelle non fatte, le difficoltà, gli impedimenti. Come è necessario che si faccia, perchè è un loro diritto. Anche se comprendo che per l'attuale sindaco sia quantomeno faticoso, imbarazzante, forse anche umiliante, rievocare  la via crucis delle tante  inefficienze e  latitanze su decisioni importanti per la città  della sua inconsistente e inadeguata maggioranza, che  non credo sia ancora riuscita a comprendere il senso dell'impegno, che è chiamata a svolgere. Testimoni imbalsamati di un declino che è sta diventando inarrestabile.

Proprio per tentare di  nascondere  il fallimento della sua  gestione amministrativa e distogliere l'attenzione dei cittadini sullo stato di sofferenza della città, per cercare di convincerli che tutto va  bene,  in quest'ultimo periodo si è messa in piedi  la giostra  delle tante riunioni, delle tante conferenze  stampa, dei comunicati stampa per lanciare da facebook e da tutte le tribune televisive, gionalistiche,  e …..sportive, i soliti e ricorrenti  messaggi di efficienza e compattezza della compagine di governo della città. Non dimenticando, come sempre, di evocare, con i mille fumosi progetti che si intenderebbe  mettere in campo,  la  visione  di una futura,  rassicurante  città di Bengodi. La visione di  quella città  felice, efficiente, prospera, che come tutti sanno, riusciva a convincere  solo i burattini, destinati a diventare asini .

Il  sindaco sa benissimo che non c'è tempo da perdere, bisogna fare in fretta, perchè  è pericoloso lasciare alla gente il tempo di riflettere sullo stato di sofferenza della città, perché si monta la testa, riflette in modo strano,  si mette a ragionare sulle emergenze mai risolte, sul livello di disoccupazione stratosferico, sulla tassazione comunale soffocante, sul degrado cittadino,  sull’inquinamento, sulla carenza e inefficienza dei servizi, sulla mobilità ubana inadeguata,  sull’esercizio costantemente provvisorio dell’interesse pubblico, tenuto  in scacco da una  maggioranza  costantemente impegnata a far lievitare  il peso contrattuale della propria parte, per la conquista   di ogni poltrona disponibile  o da rendere disponibile con gli avvicendamenti negli incarichi. Ma bisogna far presto  anche perché  nei cittadini  si sta  diffondendo  il convincimento, che  la fine anticipata di questa esperienza e la venuta di un commissario possa essere il male minore. Percependola non come privazione, ma come liberazione.

Credo che questa sia giunto il momento per il sindaco di riflettere sul suo progetto  di città che non c'è e che non c'è mai stato, di cambiare decisamente passo, di uscire dall'isolamento e impermiabilità delle proprie convinzioni, delle decisioni che non  hanno portato da nessuna parte, nessun risultato utile, che ci hanno trascinato sempre più in basso, attivando finalmente un percorso di dialogo, di ascolto   e di confronto  con la città,  con i cittadini, con le forze progressiste, le associazioni, alla ricerca di  idee, di proposte, di sintonie e collaborazioni  per elaborare un progetto  che sappia guardare  oltre l'attuale contingenza e rigidità politica,  che abbia la forza e capacità di farci uscire dal pantano in cui siamo intrappolati. Altrimenti non rimane  che dare significato e sostanza  a quello spirito di servizio, di altruismo, di amore per la città, cui ha più volte fatto riferimento anche in campagna elettorale, liberando la città e i cittadini da questo stato di grave  sofferenza,  mettendosi da parte. Non dando ascolto agli eventuali cattivi consiglieri, che potrebbero  tentare di convincerlo a resistere in difesa del nulla. In tanti sperano che si incammini in  quella che potrebbere essere l'unica buona azione della sua gestione.

           

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