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A cura di Blog Collettivo

Ospitiamo in questo Blog opinioni di alcuni cittadini Brindisini

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L'alta partecipazione alle primarie, uno schiaffo all'antipolitica

Una partecipazione eccezionale da far diventare lividi di rabbia tutti coloro che sperano sempre che la politica faccia brutta figura. Chi pensa che la indignazione, il malessere sociale, la disperazione, la voglia di reazione possa trovare solo sfogo nel turpiloquio, nel gridare o urlare la propria insoddisfazione, da oggi deve fare i conti con questa partecipazione. Al populismo, al grillismo, c'e' una alternativa. Queste primarie sono state vere e più partecipate rispetto al passato e alle altre esperienze. Quando il popolo del centrosinistra si muove e si mobilita si crea sempre un entusiasmo e una motivazione che se ben valorizzati e ben utilizzati sono il vero antidoto alla deriva dell'antipolitica.

Una partecipazione eccezionale da far diventare lividi di rabbia tutti coloro che sperano sempre che la politica faccia brutta figura. Chi pensa che la indignazione, il malessere sociale, la disperazione, la voglia di reazione possa trovare solo sfogo nel turpiloquio, nel gridare o urlare la propria insoddisfazione, da oggi deve fare i conti con questa partecipazione. Al populismo, al grillismo, c'e' una alternativa. Queste primarie sono state vere e più partecipate rispetto al passato e alle altre esperienze. Quando il popolo del centrosinistra si muove e si mobilita si crea sempre un entusiasmo e una motivazione che se ben valorizzati e ben utilizzati sono il vero antidoto alla deriva dell'antipolitica.

Di questo popolo fatto di anziani, di giovani, di donne non si può fare a meno. La storia di questo Paese e' ricca di queste mobilitazioni. È un popolo che ha fatto e accetta i sacrifici a condizione che ci sia una meta chiara cui pervenire, un obiettivo generale e collettivo da perseguire. Di questo popolo la sinistra è parte importante. Quella sinistra abituata a stare in campo in ogni occasione, nelle manifestazioni, nelle lotte per i diritti, per difendere la democrazia, se pur divisa e differenziata, anche in queste primarie ha dato il suo contributo.

Certamente ci sono stati fenomeni di tifoseria, di faziosità, di reclutamento forzato e inconsapevole, ma sono elementi fisiologici e non determinanti quando si organizza in maniera così aperta una consultazione e una partecipazione di queste dimensioni. Non sono mai stato un convinto sostenitore delle primarie, ma questa volta pure io le ho ritenute necessarie soprattutto per riavvicinare popolo e politica. Io e come certamente hanno fatto tanti altri, senza che nessuno lo abbia chiesto, abituato a lottare per obiettivi giusti, ho parlato con molti, convinto qualcuno, fatto partecipare alle primarie coloro che lo hanno voluto fare. I risultati della partecipazione confermano la giustezza di chi si è battuto per farle e tra questi il segretario nazionale del Pd che pur di fronte a norme statutarie che lo facevano gia' premier indicato, ha imposto a tutto il suo partito le primarie.

Ci ha creduto ed è stato corrisposto non solo con il consenso ottenuto ma soprattutto con  la eccezionale, massiccia e tranquilla partecipazione. Queste primarie confermano anche che i successi, la mobilitazione e la partecipazione hanno bisogno di tutti. Le primarie per qualcuno sono state utilizzate per parlare di rottamazione facendo diventare questo l'obiettivo principale. Quando poi si è passati al futuro di questo Paese, alla affidabilità di progetto e di governo, quando si è stati costretti a dire parole chiare sulla questione sociale, sulla politica estera, sulla redistribuzione della ricchezza, la forza attrattiva della rottamazione si è sciolta come neve al sole.

La rinuncia a candidarsi di D'Alema e ' stata la risposta non a Renzi ma un alto segnale politico e di impegno generoso perchè' con l'esempio si è contribuito a sconfiggere posizioni sbagliate e intollerabili. Ho visto anche nella nostra provincia sostenere Renzi alcuni che hanno enfatizzato rottamazione e rinnovamento quando dovrebbero essere primi ad essere rinnovati, posizionati lì piu' per convenienza e per costruirsi una nuova rendita di posizione all'interno di un partito che invece ha sempre piu' bisogno di tutti. La forza tranquilla della competenza, il rigore e la serietà delle proposte, lo spirito unitario e coerente, quando si ha il coraggio di esprimerli e di sostenerli hanno sempre la possibilità di essere riconosciuti e sostenuti con successo.

Bersani e' stato premiato anche per questo, per aver parlato di lavoro e di equità, le grandi questioni che assillano gli italiani e che sono questioni fondanti per la sinistra. Adesso ci vuole più coerenza e più coraggio sia per unire,sia per non disperdere questa forza, sia per saper utilizzare tutti quelli che credono che è necessaria una forza di centrosinistra non come o non solo in quanto coalizione ma soprattutto come forza politica unitaria e unita che si candida a governare l'Italia per ricostruire un tessuto sociale ed etico,condizioni istituzionali, economiche fondate su un reale rinnovamento e cambiamento che abbia come stella polare il lavoro e la giustizia sociale. Per la sinistra c'è uno spazio enorme e tanti campi da arare. Queste primarie ci danno questa speranza e ci indicano un bel percorso da compiere assieme.

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