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A cura di Blog Collettivo

Ospitiamo in questo Blog opinioni di alcuni cittadini Brindisini

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Le allusioni del sindaco non sono le risposte che la città aspetta

Il compito della stampa non è solo quello di registrare, valutare e riportare i fatti, ma anche quello – soprattutto nel caso delle vicende politiche – di fare le domande. Consales, nella performance odierna maledettamente simile a quella del Roberto Formigoni assediato dai giornalisti nel momento culminante degli scandali che hanno poi portato allo scioglimento della giunta e del consiglio regionale della Lombardia, ne ha sollecitate diverse.

Il compito della stampa non è solo quello di registrare, valutare e riportare i fatti, ma anche quello – soprattutto nel caso delle vicende politiche – di fare le domande. Consales, nella performance odierna maledettamente simile a quella del Roberto Formigoni assediato dai giornalisti nel momento culminante degli scandali che hanno poi portato allo scioglimento della giunta e del consiglio regionale della Lombardia, ne ha sollecitate diverse.

La prima è la seguente: da chi è rappresentato questo partito trasversale, questo partito del commissariamento cui il sindaco ha intenzione di non cedere? Nomi e cognomi, fatti, circostanze: se c’è qualcuno che vuole una città senza governo e trama nell’ombra, almeno si sappia chi è. Ma Consales non ha fornito la minima indicazione a tale proposito.

La seconda è altrettanto scontata. Un sindaco nell’esercizio delle proprie funzioni ha ricevuto un mandato democratico per governare una città, che implica anche un patto di trasparenza con gli elettori. Allora perché Consales non spiega ai suoi concittadini come stanno le cose per quanto riguarda gli avvisi di garanzia che ha ricevuto? Ai magistrati, e solo ai magistrati vanno fornite le spiegazioni che essi, però, riterranno di chiedere, oppure di ammettere come memorie o spontanee dichiarazioni. Alla città va comunque detta la verità, soprattutto se si è deciso di non dimettersi.

Fare i nomi di chi vuole ostacolare slealmente questa amministrazione, e spiegare perchè non sono stati commessi reati nelle circostanze al centro delle indagini, sarebbe normale amministrazione in un paese diverso dall’Italia, lo sappiamo. Ma non bisogna mai dire mai. Consales ha avuto una grossa occasione per farlo nel corso della seduta del comitato direttivo del Partito democratico brindisino, ma niente. Poi nel corso delle due sedute consecutive del consiglio comunale. Anche qui nulla, salvo allusioni (tali restano, purtroppo).

Il sindaco avrebbe avuto pieno diritto al silenzio, in attesa degli eventi, se avesse fatto un passo indietro affidandosi al lavoro dei magistrati, e lasciando la città ad un commissario per pochi mesi prima di nuove elezioni nella prossima primavera. Brindisi è ferma da tanti anni, quattro mesi non avrebbero stravolto nulla. E’ questo clima, tutto ciò che sta piovendo addosso al Comune e alla gente che sconcerta la città. Non c’è nulla di peggio di una comunità privata della chiarezza sugli accadimenti: la gente si vede costretta a cercare da sé le risposte. Non è peggio, per la democrazia a Brindisi?

 

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