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A cura di Blog Collettivo

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Manduria come Lampedusa, il gioco cinico del governo contro immigrati e Sud

Manduria si avvia a diventare la nuova Lampedusa. Un governo allo sbando, che si muove fra cinismo e impreparazione, sta risolvendo la crisi degli immigrati sommando l’orrore del trattamento inumano verso i profughi con il disprezzo verso i nostri concittadini. La scelta di Manduria, che ha provocato le dimissioni di Alfredo Mantovano, sottosegretario pugliese agli Interni, corrisponde a un calcolo politico, quello di mettere in difficoltà una regione amministrata dalla sinistra. In tutta questa vicenda sono venuti alla luce i veri problemi del governo Berlusconi. Il primo è l’impreparazione.

Manduria si avvia a diventare la nuova Lampedusa. Un governo allo sbando, che si muove fra cinismo e impreparazione, sta risolvendo la crisi degli immigrati sommando l’orrore del trattamento inumano verso i profughi con il disprezzo verso i nostri concittadini. La scelta di Manduria, che ha provocato le dimissioni di Alfredo Mantovano, sottosegretario pugliese agli Interni, corrisponde a un calcolo politico, quello di mettere in difficoltà una regione amministrata dalla sinistra. In tutta questa vicenda sono venuti alla luce i veri problemi del governo Berlusconi. Il primo è l’impreparazione.

Dopo le prime avvisaglie delle rivoluzione arabe era del tutto ovvio che sarebbe aumentato il flusso dei fuggitivi. C’è stato tutto il tempo per prepararsi a questa eventualità. Si è preferita un’altra strada, cioè gonfiare Lampedusa per far concentrare l’opinione pubblica su una questione sensibile, come quella dell’immigrazione. Tre gli obiettivi: dimostrare alla gente che fuggiva che qui non c’è accoglienza, dire alla pubblica opinione italiana che il governo ha la mano dura, infine creare un clima antieuropeo. Partiamo da qui.

L’Italia è il paese che si lamenta di più dell’immigrazione ma la patisce meno. Francia e Germania hanno più immigrati di noi. La Svezia lo scorso anno ne ha accolto oltre trentamila senza clamore e senza ricorrere ai fondi europei. Noi siamo andati in crisi dopo l’arrivo di soli diciottomila immigrati. Berlusconi, Bossi e Maroni hanno cercato di creare negli italiani la sensazione dell’invasione per poter lucrare elettoralmente sulle paure dei concittadini. Hanno inoltre cercato di dimostrare che esistono in Italia due partiti, il loro che è quello della fermezza e quello buonista rappresentato dalla sinistra. Infine hanno voluto mettere al riparo le regioni del Nord dall’obbligo dell’accoglienza.

Bisogna mettere subito in chiaro che a sinistra nessuno ha proposto l’accoglienza indiscriminata. E’ stata indicata un’altra linea. Il testo unico sull’immigrazione all’articolo 20 consente al governo di parificare immigrati clandestini e profughi di fronte ad una emergenza umanitaria. In questo modo il governo con un decreto può per alcuni mesi accogliere e spalmare su tutto il territorio nazionale la gente che arriva. Diciottomila persone disperse in tutti i comuni italiani diventano invisibili ma ciò presuppone che anche il Nord accetti di pagare questo prezzo.

Dopo l’identificazione, procedura obbligatoria per legge, e verificata l’eventuale insussistenza delle caratteristiche che favoriscono la concessione dello statuto di profugo, si possono rimpatriare. Si poteva infine concentrare gli immigrati in alcune realtà affidandone la tutela a organizzazioni già sperimentate in questo campo. Emergency, che con Gino Strada si era offerta,  in Sudan è in grado di dar da mangiar, bere e di curare alcune centinaia di migliaia di persone. Niente di tutto questo è stato fatto. L’obiettivo berlusconiano è stato quello del respingimento in mare, vietato dalle norme internazionali, del rimpatrio forzoso, impossibile prima dell’identificazione e prima di aver accertato se chi viene è immigrato o richiedente asilo, del concentrare questa povera gente dapprima nell’isola, poi al Sud e nelle Regioni rosse.

Questo accade di fronte a una percentuale ancora modesta di immigrati. Possiamo solo immaginare che cosa accadrà se  ne arriveranno molte decina di migliaia. E’ anche da questa vicenda che si capisce come il paese sia privo di una guida. Il premier è in uno stato confusionale completo. Dopo il comiziaccio di Lampedusa con l’annuncio poi contraddetto di aver comprato casa nell’isola, ora fa dire ai suoi fan che lunedì otterrà dai tunisini l’autorizzazione al rimpatrio della gente che è arrivata sulle coste italiane. Ancora una volta scelte spettacolari sostituiranno la paziente costruzione di una strategia. Intanto l’Europa ci ride dietro.

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