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"Noi, gente che spera": il sound della protesta

BRINDISI – “Noi, gente che spera”: il motivo di una celebre canzone del rapper J-Ax è stato una delle colonne sonore del corteo di circa mille studenti che stamani hanno sfilato per le vie di Brindisi. Sperano in un drastico taglio al costo dei libri di testo e in un servizio di trasporto dignitoso per i pendolari.

BRINDISI – “Noi, gente che spera”: il motivo di una celebre canzone del rapper J-Ax è stato una delle colonne sonore del corteo di circa mille studenti che stamani hanno sfilato per le vie di Brindisi. Sperano in un drastico taglio al costo dei libri di testo e in un servizio di trasporto dignitoso per i pendolari. Il coordinatore provinciale dell’Uds (Unione degli Studenti), nel corso di un faccia a faccia con il vicesindaco di Brindisi, Enzo Ecclesie, ha chiesto anche la concessione di un luogo in cui i giovani possano confrontarsi sulle problematiche legate alla scuola.

Partito intorno alle 9,30 da via Dalmazia, il serpentone è giunto a piazza Matteotti, di fronte palazzo di città, poco prima delle 11. Carabinieri, vigili urbani, poliziotti della Sezione volanti e agenti della Digos hanno garantito l’ordine pubblico. Ma la manifestazione è rimasta assolutamente pacifica, senza alcun momento di tensione.

Per gli studenti, come recita lo striscione d’apertura del corteo, “non c’è più tempo”: non può più essere procrastinata una riforma della pubblica istruzione che garantisca un più equo accesso ai libri (le spese per l’acquisto dei testi scolastici, a dire dell’Uds, ammontano a circa 600 euro a studente) . I ragazzi chiedono che il loro grido di protesta non cada nel vuoto.

“Rivolta dei saperi contro il gioco dei poteri”, è la scritta che campeggia sulla t-shirt indossata da una ragazza. E poi: “Sapere libero”; “La scuola aperta a tutti, i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”; “Valutati, non schedati”; “L’insurrezione è il più sacro di tutti i diritti e il più sacro di tutti i doveri”; “Dandoci una buona scuola, ci darete un buon futuro”.

Alcuni passanti, vedendo sfilare il corteo, affermano sarcasticamente: “Vogliono solo saltare un giorno di scuola, non sanno quello che dicono”. Ma si tratta di un giudizio fin troppo ingeneroso nei confronti di giovani animati alla reale convinzione di poter costruire una società più sensibile verso le loro istanze. Una società che, quanto meno, non metta centinaia di pendolari nelle condizioni di dover viaggiare stipati come sardine sui mezzi di trasporto pubblico.

“Noi studenti siamo stanchi – dichiara Giulio Gazzaneo, coordinatore dell’Uds – di essere considerati l’ultima ruota del carro. Siamo soprattutto stanchi di sentirci dire che non ci sono fondi, quando si registrano sprechi per miliardi di euro. Siamo decisi a conquistare le nostre rivendicazioni e a urlare che la scuola pubblica deve essere considerata una priorità. A livello territoriale - prosegue Gazzaneo – lotteremo per un più equo accesso ai libri di testo e ci batteremo per porre fine ai disagi patiti quotidianamente dai pendolari”.

E questo è stato uno dei temi affrontati nel corso del breve incontro con il vicesindaco Ecclesie. L’Unione degli Studenti ha espresso al vicesindaco il proprio malcontento per non essere stata invitata al vertice sul caos trasporti svoltosi, lo scorso martedì, presso la Provincia di Brindisi. Ed Ecclesie ha assicurato che cercherà di far luce su tale problematica, assumendosi l’impegno di convocare nuovamente i diretti interessati per fare il punto sulla situazione.

Oggi gli studenti e le studentesse pugliesi oltre che in quella di Brindisi sono scesi nelle piazze di Bari, Taranto, Castellaneta, Laterza, Foggia, Vico del Gargano, Lecce, Minervino Murge e Andria per ribadire la necessità di un investimento reale sul Diritto allo Studio per studenti medi e universitari. A Bari 6000 studenti hanno invaso le strade del centro, partendo da tutte le scuole di Bari e Provincia in cortei spontanei che sono confluiti nel corteo provinciale.

Francesco Pagliarulo, coordinatore della Rete della Conoscenza Puglia, dichiara: "Rispetto al Diritto allo studio universitario ed al finanziamento delle borse di studio la giunta regionale sbloccherà la prossima settimana 7,6 mln di euro, portando la copertura dal 27% al 45%. Aspettiamo ancora di sapere quale sarà esattamente l'impegno economico assunto a livello nazionale. Per quanto sia positivo l'attuale impegno della Regione sul tema, riteniamo che non sia abbastanza, e che si debba intraprendere la strada dello scorso anno, puntando ad una copertura che si attesti almeno sul 90%. E' necessario dare un segno forte di discontinuità rispetto alle politiche del governo nazionale, riconoscendo i diritti che gli studenti e le studentesse hanno, ma che puntualmente sono violati dalle politiche di austerity".

Giovanni Schena, dell'esecutivo dell'Uds Puglia, dichiara: "L'incontro con la Regione ha avuto un esito parzialmente positivo: nonostante l'impegno della Regione Puglia rispetto il diritto allo studio per gli studenti medi, resta il fatto che il Miur, malgrado i fondi del Decreto Carrozza, ancora non agisce in modo strutturale sul finanziamento per la scuola, impedendo di fatto di garantire l'accesso gratuito ai saperi per gli studenti". (Fotoservizio su Brindisi Gianni Di Campi/ Altre città: Uds Puglia)

 

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