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Ryanair fa bene al turismo pugliese: ecco lo studio dell'Università di Bari

Ryanair fa bene al turismo pugliese. Ora lo certificano non solo l'incremento del traffico passeggeri registrato da Aeroporti di Puglia, ma anche una indagine condotta dall'Università di Bari. I dati dello studio sono stati presentati stamane in Regione alla stampa

BRINDISI – Ryanair fa bene al turismo pugliese. Ora lo certificano non solo l’incremento del traffico passeggeri registrato da Aeroporti di Puglia, ma anche una indagine condotta dall’Università di Bari. I dati dello studio sono stati presentati stamane in Regione alla stampa dall’amministratore unico di Aeroporti di Puglia, Giuseppe Acierno,  dalla professoressa Angela Stefania Bergantino per il Dipartimento di  Studi Aziendali Giusprivatistici di Uniba, e dagli assessori regionali alla mobilità ed Infrastrutture, Gianni Giannini,  ed al Turismo, Mediterraneo e Cultura, Silvia Godelli.

La relazione sull’indagine sottolinea il dato  positivo registrato durante i dodici mesi  oggetto della ricerca, e il contributo offerto dal Pil turismo a quello complessivo della Regione, cresciuto  dal 3,4% del 2006 al 7,8 del 2010   per attestarsi ,nel 2013  sopra l’8%. L’aumento delle presenze turistiche straniere è soprattutto riferito  a turisti provenienti da  Paesi e città  direttamente collegate con gli scali  pugliesi e riguarda in modo pressoché uniforme  l’intero territorio regionale.

Per approfondire tale aspetto, è stato spiegato con una serie di slide in conferenza stampa, “l'Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” - Dipartimento di Studi Aziendale e Giusprivatistici ha condotto un'analisi di profilazione dell‘utenza di Aeroporti di Puglia” intervistando 1.682 passeggeri presso gli scali pugliesi in alta ed in bassa stagione. Le informazioni raccolte, opportunamente rielaborate, sono state utilizzate per calcolare una misura dell'impatto economico di Aeroporti di Puglia sul territorio. Si tratta, a tutti gli effetti, della cosiddetta “spesa indotta”.

I principali risultati della profilazione dell'utenza 2013 hanno evidenziato il ruolo dei vettori low cost ed in particolare di Ryanair nell'attrarre i turisti in Puglia e promuovere, fattore altrettanto importante, la mobilità dei residenti. Sul piano dei periodi di permanenza in varie aree della Puglia, in alta stagione per l’aeroporto di Brindisi è stata rilevata una permanenza media di due giorni in più dei viaggiatori che ne hanno usufruito rispetto a quelli dello scalo di Bari, e su questo influisce molto il richiamo estivo delle tre province salentine. In bassa stagione invece la permanenza media dei viaggiatori che hanno usufruito dello scalo di Bari è di circa un giorno maggiore rispetto Brindisi.

In alta stagione, il 57,06% dei passeggeri Ryanair che si sono avvalsi dello scalo barese e il 61,35% dei passeggeri Ryanair che hanno usato quello brindisino, non sono residenti in Puglia – rileva lo studio dell’Università di Bari - mentre in bassa stagione, le percentuali sono 53,50% su Bari e 44% su Brindisi. Moltiplicando il dato sulla spesa media giornaliera per la permanenza media, è possibile ottenere una misura indicativa della spesa media sostenuta per il soggiorno da ciascun passeggero Ryanair.

Ipotizzando prudenzialmente che la spesa dei passeggeri negli 8 mesi rimanenti sia comparabile a quella stimata per la bassa stagione, il reddito complessivamente generato per questi mesi è stimabile in 146.629.352 euro, per un totale sui 12 mesi pari a 312.238.383 euro. Il rapporto tra l’investimento nel piano strategico per il 2013, di  importo pari a 9.981.198,78 euro (Iva esclusa),  e la spesa indiretta diffusa sull’intero territorio regionale è pari a 3,2%. Ogni euro speso genera, su base annua, circa 31 euro di spesa sul territorio.           

La relazione sull’indagine spiega inoltre quale sia l’incidenza del traffico business sul totale dei passeggeri dei due aeroporti, e in questo caso è Brindisi ad avere, per quasi tutte le compagnie aeree, la percentuale più alta di viaggi per lavoro rispetto a Bari. Il periodo preso in considerazione è sempre quello dell’alta e della bassa stagione.

Determinante, poi, il ruolo della pubblicità online. Il 56% della popolazione europea utilizza Internet tutti giorni e il 68% lo utilizza almeno una volta alla settimana. L’utilizzo quotidiano di Internet raggiunge l’80% della popolazione in Danimarca, Lussemburgo, Olanda, Finlandia, Svezia e Gran Bretagna. Il database Consumer Barometer realizzato da Google evidenzia che il 61% della popolazione online in Europa effettua acquisti via Internet di beni e servizi del settore Travel, che include leisure flight, business travel, hotel stay e package holiday.

Nell’ambito del settore Travel, inoltre, la popolazione online è fortemente incline ad acquistare leisure flight via internet. Nello specifico: Norvegia (89%), Regno Unito (85%), Olanda (80%), Francia (79%), Spagna (77%), Germania (60%), Belgio (66%), Italia (60%). La campagna di comunicazione è stata realizzata principalmente attraverso l’esposizione sul sito della compagnia low cost Ryanair di banner informativi incentrati sul brand  “Puglia”.

La valutazione di congruità, realizzata dall’Università degli Studi di Bari ha provato che l’aumento del numero di impression (ossia il numero di visualizzazione delle pagine del sito web Ryanair che espongono il banner “Puglia” monitorato con cadenza mensile da AdP) determina l’incremento dei passeggeri che volano da e per gli scali pugliesi.

Tale effetto non è circoscrivibile ai soli viaggiatori Ryanair ma investe i passeggeri delle altre compagnie aeree. Il numero di impression del 2013 evidenzia una continuità rispetto al triennio 2010-2012 e conferma l’efficacia dello strumento di marketing scelto per far conoscere il brand “Puglia”.

                             

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