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Alenia, i sindacati brindisini riaccendono la polemica accusando politica e istituzioni

BRINDISI – All’indomani dell’accordo sul ricollocamento con incentivi dei 71 dipendenti di Alenia Brindisi presso lo stabilimento di Grottaglie (eccezion fatta per 16 unità già prepensionabili o prossime al prepensionamento), che consentirà si non perdere un solo posto di lavoro, salutato con soddisfazione dai sindacati nazionali sia pure con vari distinguo, riesplode la polemica a Brindisi alimentata dalle confederazioni locali contro la “politica brindisina e pugliese”, accusata anche di aver favorito la scelta di insediare la fabbrica del Boeing 787 a Grottaglie, indicata come inizio della fine per lo stabilimento di Brindisi.

BRINDISI – All’indomani dell’accordo sul ricollocamento con incentivi dei 71 dipendenti di Alenia Brindisi presso lo stabilimento di Grottaglie (eccezion fatta per 16 unità già prepensionabili o prossime al prepensionamento), che consentirà di non perdere un solo posto di lavoro, salutato con soddisfazione dai sindacati nazionali sia pure con vari distinguo, riesplode la polemica a Brindisi alimentata dalle confederazioni locali contro la “politica brindisina e pugliese”, accusata anche di aver favorito la scelta di insediare la fabbrica del Boeing 787 a Grottaglie, indicata come inizio della fine per lo stabilimento di Brindisi.

E’ di oggi un documento unitario sottoscritto dai tre segretari provinciali Corrado De Pascalis (Cisl), Antonio Licchello (Uil) e Michela Almiento (Cgil) che si distacca  dalle valutazioni espresse appena venerdì scorso 8 ottobre non solo dal segretario nazionale Uil, Giovanni Contento, ma anche dallo stesso segretario della Fim Cisl, Marco Bentivogli. Il messaggio che arriva da Brindisi è che Cisl, Uil e Cgil “rivendicano la continuità produttiva dello stabilimento, attraverso un potenziamento ed un rilancio dello stesso. Pertanto queste segreterie si attiveranno ad ogni livello, territoriale,regionale e nazionale, affinché il disegno di Alenia, relativamente allo smantellamento dell’impianto brindisino, venga cancellato”.

Bentivogli, venerdì, aveva detto all’Adn Kronos e all’Ansa che “la partita non è chiusa, lo storico hangar dell'Alenia di Brindisi deve continuare ad avere una destinazione d'uso industriale nel settore aerospaziale, pertanto non smetteremo di far pressione sulle istituzioni a partire dal presidente della Regione, Vendola, affinché non dimentichi questo obiettivo”, e nel comunicato a firma dello stesso segretario Fim Cisl si legge che “Il percorso è stato difficile e non privo di strappi. Anche perché l’Alenia con troppa leggerezza pensava che sarebbe stato indolore chiudere un suo stabilimento al Sud; ma grazie alla tenuta e alla determinazione della Fim Cisl si sono esclusi licenziamenti e si sono gettate le premesse per non desertificare il sito industriale”.

Quindi la Fim nazionale non è contraria a una soluzione diversa da Alenia affinché il polo brindisino non perda un insediamento produttivo. A cosa è legata dunque la forte polemica delle confederazioni provinciali che le porta su obiettivi diversi da quello delle segreterie nazionali di categoria? E come si fa a dire che uno stabilimento che oggi garantisce lavoro a più di mille persone (tra le quali molte della provincia di Brindisi, quasi tutti giovani), specializzato nelle strutture composite in fibra di carbonio, possa aver decretato la chiusura di un impianto con 71 unità dove si effettuavano manutenzioni e trasformazioni su velivoli tradizionali, ciò un tipo di lavorazioni totalmente diverse?

Ecco il testo integrale del comunicato:

“Quanto accaduto con la vicenda ALENIA AERONAUTICA è l’emblema del fallimento della politica brindisina e pugliese ed in particolare di quei rappresentanti istituzionali che a suo tempo rassicurarono il nostro territorio sulla bontà della scelta di insediare un altro stabilimento ALENIA, ben più rilevante, a Grottaglie; questa scelta a suo tempo (2005) venne da costoro definita “vincente” anche per il nostro sistema industriale aeronautico.

In realtà quella scelta è stato l’inizio della fine per lo stabilimento brindisino, con l’aggravante che taluni di quei rappresentanti istituzionali di cui sopra, nel corso dell’incontro del 5 u.s. con FINMECCANICA, hanno definito ineludibile la chiusura dello stabilimento di Brindisi dovuta a “ contingenze produttive”.

Nulla di più falso! Prova ne sia che le lavorazioni di Brindisi serviranno a “salvare” altri stabilimenti. Così come è falso quanto affermato da ALENIA rispetto alla condivisione del Sindacato Nazionale in merito alla chiusura di Brindisi.

Queste Segreteria, apprezzando il comportamento responsabile delle categorie FIM FIOM UILM in merito all’accordo sottoscritto il 7 u.s. a tutela dei lavoratori, ribadiscono che la scelta di chiudere lo stabilimento di Brindisi è sbagliata e non è assolutamente condivisa.

Al contrario CGIL CISL UIL di Brindisi rivendicano la continuità produttiva dello stabilimento, attraverso un potenziamento ed un rilancio dello stesso. Pertanto queste Segreterie si attiveranno ad ogni livello, territoriale,regionale e nazionale, affinché il disegno di ALENIA, relativamente allo smantellamento dell’impianto brindisino, venga cancellato”.

BrindisiReport.it allega a corredo di questa notizia la storia recente delle trattative sui tre siti ex Aeronavali di Brindisi, Venezia e Napoli ( l’accordo nazionale del 2008 non fu  firmato dalla Fiom Cgil). Per la cronaca, nei prossimi giorni presso la Regione Puglia proseguiranno gli incontri sia per individuare un nuovo progetto di investimento a Brindisi nel settore delle manutenzioni, a partire dall'opzione Atitech, che per avviare il tavolo tecnico con Finmeccanica su un investimento alternativo a quello smobilitato.

080616AleniaAeronavali 2008

20080710Alenia Aeronavali (OAN) ministero 2008

aeronavali-alenia, documento sindacati 13 maggio 2008

Nota Fim su accordo Alenia Aeronautica marzo 2010

Verbale di accordo Alenia Aeronautica Brindisi ottobre 2010

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