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Cassa integrazione Alenia, annullato l'incontro di conciliazione

BRINDISI - L'altro ieri i massimi rappresentanti della Regione Puglia, della Provincia e del Comune di Brindisi hanno dciso di chiedere ad Alenia e Finmeccanica di annullare le procedure di cassa integrazione in attesa di un confronto tra le parti, con il coinvolgimento del Governo nazionale, finalizzato a stabilire il futuro produttivo ed occupazionale del sito brindisino e quindi a scongiurare le già manifestate intenzioni di chiusura dello stabilimento.

BRINDISI - L'altro ieri i massimi rappresentanti della Regione Puglia, della Provincia e del Comune di Brindisi hanno dciso di chiedere ad Alenia e Finmeccanica di annullare le procedure di cassa integrazione in attesa di un confronto tra le parti, con il coinvolgimento del Governo nazionale, finalizzato a stabilire il futuro produttivo ed occupazionale del sito brindisino e quindi a scongiurare le già manifestate intenzioni di chiusura dello stabilimento.

Perciò, senza indugio, l’assessore provinciale alle Politiche del lavoro, Enzo Ecclesie, sulla base delle indicazioni fornite dal presidente Massimo Ferrarese, ha provveduto ad annullare l’incontro richiesto per il prossimo 27 settembre dall’Alenia per l’apertura del procedimento di mobilità e cassa integrazione riguardante lo stabilimento di Brindisi.

Scontente invece le segreterie provinciali di Cisl, Uil e Cgil sul percorso in atto per la questione Alenia. Del resto, i sindacati brindisini hanno assunto in questa vicenda una posizione costantemente negativa nei confronti degli sforzi che la Regione Puglia sta conducendo, assieme alle segreterie regionali. Contestazione che è stata molto più morbida quando prima dell'estate Alenia Aeronautica ha raggiunto a Roma un accordo nazionale per il riassetto dei siti ex Aeronavali di Venezia, Napoli e Brindisi, mentre la Fiom Cgil nazionale non ha lesinato invece critiche. Rimandare ai territori cià che invece doveva essere chiarito in sede generale è, alla fine dei conti, o uno scaricabarile o una strategia errata. Pubblichiamo di seguito il comunicato delle confederazioni:

"L’ennesimo interlocutorio incontro tra la Regione, la Provincia di Brindisi e l’Amministrazione Comunale di Brindisi, non ha prodotto quella chiarezza sulla vicenda Alenia Aeronautica di Brindisi che tutti si aspettavano. Infatti la richiesta di “sospensione”  della procedura di cassa integrazione, con la convocazione dell’azionista di riferimento Finmeccanica, riporta il calendario indietro di circa 4 mesi, al 4 maggio 2010, quando a conclusione dell’incontro con la task force per le crisi occupazionali della Regione Puglia, vennero formulate analoghe richieste.

E’ veramente inutile sottolineare il malcontento dei lavoratori, alle prese con una grande incertezza per il loro futuro, ma soprattutto non possiamo non sottolineare la nostra enorme preoccupazione, alla luce di quanto sta accadendo in queste ore in altre aziende del settore, come la GSE, sulla tenuta dell’intero comparto aeronautico brindisino. Purtroppo eravamo stati facili profeti e tuttavia questo non solo non ci consola ma fa crescere la rabbia, anche alla luce di quanto apprendiamo in merito ad ingenti investimenti previsti in altri stabilimenti del gruppo Finmeccanica sia in Puglia che nel resto d’Italia.

La dietrologia non ci appartiene, eppure la sensazione di trovarsi al centro di una strategia per marginalizzare il sistema produttivo brindisino è forte ed assume sempre più connotati concreti e visibili. Troppe chiusure, troppe dismissioni, troppe fughe di attività, aziende, investitori, troppe e tutte insieme.

Di fronte a questo scenario il sindacato confederale non può né vuole rimanere inerte ed assistere senza reagire al proliferare di vertenze drammatiche che coinvolgono oramai centinaia se non migliaia di lavoratori. La piattaforma rivendicativa CGIL,CISL e UIL di Brindisi, lanciata nell’estate del 2009, conserva intatta la sua validità, sia nel merito che nel metodo,  poiché rappresenta, in maniera visibile, la grande sofferenza economico-sociale del territorio, la stagnazione e la paralisi nelle relazioni sindacali e il mancato sviluppo che il territorio ha vissuto nell’anno trascorso.

Chiediamo, pertanto, alle Istituzioni locali un forte scatto di orgoglio, individuando con chiarezza le responsabilità di quanto sta accadendo ai brindisini ed in particolare incalzando il Governo sulle proprie responsabilità in tema di programmazione ed armonizzazione degli investimenti, richiamando la Regione a quei compiti di gestione dello sviluppo locale ed il sistema delle imprese ad un maggiore confronto con il sindacato sugli investimenti e sulle ricadute sociali".

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