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Il Cobas ribadisce: "La centrale Edipower va chiusa. I lavoratori a Cerano"

BRINDISI - Edipower presenta un'altra versione aggiornata e corretta del piano industriale per la centrale termoelettrica di Brindisi Nord-Costa Morena, annunciando investimenti in ambientalizzazioni per rilanciare la produzione con il carbone ad alto tenore di zolfo, ma ha già fatto sapere ai lavoratori dell'impianto che a giugno li spedirà in ferie forzate. E stamani incontro presso la sede di Confindustria tra l'azienda e i sindacati confederali. Escluso il Cobas.

BRINDISI - Edipower presenta un'altra versione aggiornata e corretta del piano industriale per la centrale termoelettrica di Brindisi Nord-Costa Morena, annunciando investimenti in ambientalizzazioni per rilanciare la produzione con il carbone ad alto tenore di zolfo, ma ha già fatto sapere ai lavoratori dell'impianto che a giugno li spedirà in ferie forzate. E stamani incontro presso la sede di Confindustria tra l'azienda e i sindacati confederali. Escluso il Cobas.

Perchè i delegati del Cobas sono stati tagliati fuori? Lo spiega Roberto Aprile, segretario provinciale del sindacato di base: "La ragione è chiarissima. Siamo gli unici a diffidare dei progetti di Edipower, che presenta un piano industriale ogni anno ma poi non ne realizza nessuno. Infatti ciò che avevamo ipotizzato alle fine del 2009, e cioè che l'azienda avrebbe ripetuto nel 2010 la fermata degli impianti con la diaspora obbligata dei lavoratori, chi mandato in ferie forzate, chi in trasferta e chi a fare aggiornamento professionale, si avvererà puntualmente a giugno".

Qual è la posizione dei dipendenti della centrale di fronte a questa situazione? "Lo hanno detto chiaramente in faccia ai rappresentanti delle confederazioni sindacali l'altro ieri in assemblea: la centrale di Brindisi Nord va chiusa, e tutti i dipendenti devono passare ad Enel Cerano. E' l'unica soluzione che garantirebbe tutti noi. Il Cobas è su questa posizione. Lo sono quasi tutti i lavoratori di Brindisi Nord ed hanno detto chiaramente a Cgil, Cisl e Uil che oggi nella trattativa in Confindustria con Edipower non hanno la delega dell'assemblea".

Perchè Edipower a Brindisi continua a puntare solo sul carbone, e pone invece molto in secondo piano la riconversione a gas? "Perchè ha già quattro centrali a metano lungo il Po, e con quelle gestisce completamente la propria fetta di produzione di energia con il gas. L'impianto di Brindisi serve per operare sul mercato con offerte al ribasso, e allora va bene il carbone".

I desolforatori sono impianti di ambientalizzazione che Edipower arriva a realizzare con grandissimo ritardo rispetto all'acquisizione dell'impianto ex Enel. Il carbonile coperto arriverà un bel pò di anni dopo il clamoroso sequestro di quello scoperto nel 2005 da parte della procura, e nel frattempo Edipower usa le navi che la riforniscono di minerale come carbonili galleggianti a Costa Morena Est, una struttura portuale che non era stata progettata e non è nata per questi scopi. Pare che nessuno, a Brindisi, ponga condizioni alla società del gruppo Edison se si esclude la posizione dei lavoratori e del Cobas, e quella di ieri del Pd.

A proposito. Le cose che ha detto il segretario provinciale Corrado Tarantino sul piano industriale di Edipower valgono anche per la linea dell'amministrazione provinciale. Un segnale anche al presidente Massimo Ferrarese affinchè tutto il centrosinistra si opponga all'operazione.

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