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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Imu, le proposte di artigiani e imprese

BRINDISI - La Claai Puglia e la Confapi di Brindisi, chiedono alle istituzioni locali e ai parlamentari della provincia di Brindisi, di attivarsi.

BRINDISI - La Claai Puglia e la Confapi di Brindisi, per affrontare la crisi che sta vivendo l’artigianato e la piccola impresa, chiedono alle istituzioni locali e ai parlamentari della provincia di Brindisi, di attivarsi affiché il Governo e il Parlamento, rivedano l’Imu sugli immobili strumentali dell’impresa perché costituisce  un costo improprio e insostenibile.

“Se l’Imu è una imposta sul patrimonio – si legge in una nota -  la prima proposta è quella di escludere dall’imposizione tutti gli immobili strumentali all’attività d’impresa, in quanto si tratta di beni che non rappresentano una forma di accumulo di patrimonio.  Si pone pertanto la necessità dell’attenuazione dell’impatto dell’imposta: riduzione alla metà dell’aliquota IMU sugli immobili strumentali delle imprese. Esenzione per gli immobili ‘merce’ delle imprese di costruzioni, che vivono una crisi devastante”.

La seconda proposta della Claai e della Confapi di Brindisi, alternativa alla prima, è finalizzata ad attenuare l’impatto dell’Imu sugli immobili strumentali delle imprese e consiste nella riduzione dell’aliquota base alla metà per i predetti immobili.

“A sostegno di tale proposta – prosegue la nota -  si evidenzia che per i soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni, l’Imu non sostituisce le imposte sui redditi relative alla componente immobiliare, per la quale continua ad applicarsi il regime ordinario di tassazione. Ciò in quanto il reddito degli immobili strumentali all’attività di impresa concorre alla formazione del reddito d’impresa. Il dimezzamento dell’aliquota dell’Imu comporterebbe una perdita di gettito quantificabile in circa 5 miliardi di euro.

Unitamente alla riduzione del peso dell’IMU sugli immobili strumentali delle imprese, si dovrebbero in ogni caso esentare dalla tassazione IMU, gli immobili realizzati dalle imprese di costruzione in attesa di vendita (cosiddetti immobili merce). Si tratta, infatti, anche in questo caso di beni che non costituiscono patrimonio. Per evitare facili elusioni si potrebbe prevedere che l’esenzione Imu si renda applicabile per i cinque anni successivi alla data di ultimazione dell’immobile”.

Sempre al fine di attenuare l’impatto dell’Imu sugli immobili strumentali delle imprese, una ulteriore proposta, peraltro già contenuta (limitatamente alle imposte sui redditi) nelle linee guida di riforma previste dal D.L. n. 54 del 2013, potrebbe consistere nel rendere deducibile l’Imu dal reddito d’impresa determinato ai fini delle imposte sui redditi (Irpef/Ires) e dell’Irap. Ciò in quanto l’imposta, gravando su immobili strumentali allo svolgimento dell’attività economica, rappresenta un costo inerente di cui, quindi, deve essere riconosciuta la sua piena deducibilità.

La Claai e la Confapi di Brindisi, tenendo conto che il governo si è impegnato a varare entro il 31 agosto una riforma complessiva sia dell’Imu che della Tares, promuoveranno un apposito incontro con tutti i sindaci e i parlamentari brindisini, per impegnarli a sostenere queste nostre proposte.

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