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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Incidenti sul lavoro, a luglio si muore tanto

Siamo dinanzi a dati sconcertanti, dati raccolti dall’ Osservatorio Sicurezza Vega Engineering, sul numero delle morti sul posto di lavoro. Solo a luglio si contano 45 decessi per un totale di 284 lavoratori che hanno perso la vita nei primi sette mesi dell’ anno.

Siamo dinanzi a dati sconcertanti, dati raccolti dall’ Osservatorio Sicurezza Vega Engineering, sul numero delle morti sul posto di lavoro. Solo a luglio si contano 45 decessi per un totale di 284 lavoratori che hanno perso la vita nei primi sette mesi dell’ anno.

Almeno a luglio il numero dei decessi sul lavoro dovrebbe ridursi, a causa delle ferie, ma così non è. Anzi la situazione appare sempre più drammatica da nord a sud. Queste rilevazioni controcorrente sono spiegabili con l’agricoltura sempre più in primo piano nei mesi estivi e dove si conta oltre il 47 per cento delle vittime.

Ma anche nelle costruzioni si registra una percentuale consistente con il 17 per cento e il 7,7 per cento nel commercio ed attività artigianali. Al vertice dell’ emergenza, con il maggior numero di morti, ben 37, si posiziona la Lombardia, seguita dall’Emilia Romagna, dalla Sicilia , dal Piemonte e da Veneto e Liguria .

Ma l’ indicatore di rischio di mortalità più alto rispetto alla popolazione lavorativa viene rilevato in Abruzzo con il 31,5 contro una media nazionale di 12,4, seguito dalla Liguria e poi dalla Calabria.

Guardando, poi, alle classifiche provinciali è ancora Genova a condurre le fila del Paese con 14 vittime; seguita da Chieti e Milano, da Foggia, Cosenza, Bologna e Roma. Mentre appartiene a Chieti l’indice di rischio di mortalità più elevato con 63,8, seguito da Oristano, e da Ogliastra.

Naturalmente il fenomeno riguarda tutti i gruppi di lavoratori tra cui anche il mondo femminile. Sono già 14 le donne che hanno perso la vita al lavoro. Mentre in tutto il 2012 erano decedute 9 lavoratrici.

La fascia d’età più coinvolta nell’emergenza morti bianche nel primo semestre 2013 continua ad essere quella degli ultrasessantacinquenni. “Rispetto al 2010, - precisa il presidente dell’Osservatorio Vega Engineering - il numero di vittime è addirittura aumentato. Nei primi sette mesi di tre anni fa, infatti, i decessi erano 280. E questo è un dato allarmante considerando il calo occupazionale e la crisi”.

Tra le principali cause di morte emergono quelle dovute al ribaltamento di un veicolo/mezzo in movimento con il 28,5 per cento dei casi, alla caduta dall’alto e allo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti. E bisogna tener presente che queste elaborazioni rilevano gli incidenti mortali verificatisi in luogo di lavoro e quindi sono esclusi quelli che accadono lungo il tragitto casa-lavoro e dovuti alla circolazione stradale.

Rispetto ai primi sette mesi del 2012 nel 2013 si rileva un decremento della mortalità pari all’8,4 per cento, flessione in calo però rispetto ai mesi precedenti. Si spera che queste rilevazioni statistiche possano diventare un utile strumento di lavoro e che possano contribuire a diffondere la cultura della sicurezza tramite una diffusa sensibilizzazione.

 

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