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Come si può morire di mono-committenza: a rischio 130 posti in Dema

Una giornata di attese per i lavoratori Dema, una azienda aeronautica campana da alcuni anni insediata anche a Brindisi, riunitisi questa mattina fuori gli uffici Mercato del Lavoro della Provincia di largo San Paolo per l'incontro tra sindacati e azienda. Sono circa 130 i dipendenti dell'azienda, nata nel 1993 a Pozzuoli e dal 2006 importante realtà industriale nel nostro territorio, che rischiano il posto di lavoro

BRINDISI - Una giornata di attese per i lavoratori Dema, una azienda aeronautica campana da alcuni anni insediata anche a Brindisi, riunitisi questa mattina fuori gli uffici Mercato del Lavoro della Provincia di largo San Paolo per l’incontro tra sindacati e azienda. Sono circa 130 i dipendenti dell’azienda, nata nel 1993 a Pozzuoli e dal 2006 importante realtà industriale nel nostro territorio, che rischiano il posto di lavoro.

Protesta lavoratori Dema 2-2Un’ennesima crepa sul terreno, sempre più cedevole, dell’economia locale. A causare questo stato di instabilità all’interno della sede brindisina di Dema, la netta riduzione delle commesse da parte di AgustaWestland, multinazionale italo-britannica del gruppo Finmeccanica che produce e realizza elicotteri. A giugno del 2011 la Dema siglò un accordo con AgustaWestland, che proprio a Brindisi possiede uno stabilimento specializzato in strutture, per la produzione del tetto del rotore (bowling) dell’AW169, all’epoca il più avanzato elicottero prodotto dall’azienda italo-brasiliana.

Un contratto importante, con grande soddisfazione dei piani alti della Dema che vedevano nella partnership con AgustaWestland una sicura e costante fonte di introiti. Tant’è che la Dema a Brindisi ha sempre più legato il suo nome alle commesse con la multinazionale del settore elicotteristico. Una scelta che l’ha portata a dipendere quasi unicamente da essa, con la conseguenza che oggi circa 130 dipendenti, quasi tutti del territorio brindisino, quasi tutti giovanissimi, rischiano di non poter tornare a lavoro.

Protesta lavoratori Dema 3-2“La situazione purtroppo non è semplice - dice al microfono di BrindisiReport.it Maurizio Sancesario, sindacalista Fiom - il rischio è la completa dismissione della sede di Brindisi con il conseguente licenziamento dei dipendenti. Una catastrofe se si pensa alla fascia d’età dei lavoratori, è come se si mettesse in discussione il futuro stesso del territorio brindisino. Noi, oggi, in questa giornata di incontri con i dirigenti Dema, abbiamo voluto avanzare delle richieste, delle proposte per poter indirizzare il destino dei dipendenti verso un futuro lavorativo più sicuro”.

Quello di oggi sarà il primo di una lunga serie di incontri con le istituzioni e i dirigenti Dema. “Vorremmo che l’azienda, senza abbandonare la partnership con AgustaWestland, riesca ad espandere le proprie attività, cambiando la mission aziendale e recidere il cordone ombelicale che ci lega inesorabilmente alla multinazionale italo-britannica. La mono committenza che Dema ha portato avanti con AgustaWestland non ha permesso all’azienda campana di crearsi altri contratti con altre realtà del settore, degli ammortizzatori, dei cuscinetti per non schiantarsi in casi come questo, che rischia di mandare a casa 130 lavoratori” - conclude il sindacalista Sancesario.

Protesta lavoratori Dema 7-2A ciò va aggiunto che Finmeccanica a livello nazionale sta riducendo le spese di subforniture nell'ambito delle strategie del nuovo management. Insomma, nuove strade si impongono a Brindisi per Dema, che non può dipendere più non solo da un’unica committente, ma addirittura da un solo programma della stessa, e quindi dalle oscillazioni e dagli imprevisti del mercato che, nel caso del settore aeronautico, è molto condizionato anche dagli eventi politici.

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