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Arriva anche Tirrenia, in accordo o in concorrenza con Grimaldi non si sa

Concorrenti ma senza sgambetti a Ravenna, forse presto addirittura in sinergia a Brindisi se le notizie che circolano a Napoli e ormai anche nel nostro porto troveranno una conferma nell'arrivo delle navi di Tirrenia a Punta delle Terrare.

BRINDISI – Concorrenti ma senza sgambetti a Ravenna, forse presto addirittura in sinergia a Brindisi se le notizie che circolano a Napoli e ormai anche nel nostro porto troveranno una conferma nell’arrivo delle navi di Tirrenia a Punta delle Terrare. La presenza a Brindisi di due manager della ex compagnia pubblica è un fatto certo, ma coperto da riserbo sia a livello di enti che di operatori portuali, visto che nessuno ammette di averli incontrati.

Il settore operativo sarà sempre quello del traffico ro-ro,  in cui il gruppo Grimaldi è leader mondiale: le merci che viaggiano sui trailer, che comodamente vengono sbarcati ed imbarcati sui traghetti coprono una rete molto più fitta e capillare di quella dei container, e le autostrade del mare sono una scommessa su cui l’Unione Europea punta molto per decongestionare le vie terrestri e l’ambiente. Una scommessa su cui si è concentrato Grimaldi, e su cui anche Tirrenia – Compagnia italiana di navigazione (la nuova denominazione della ex compagnia di bandiera) punta per il suo primo piano decennale.

Il punto è che il ventilato arrivo di Tirrenia-Cin a Brindisi si dice sia legato sempre alla linea Catania-Ravenna su cui opera anche Grimaldi (la nuova compagnia nata nel 2012 con la privatizzazione vanta una presenza ventennale nell’unico porto commerciale dell’Emilia Romagna, mentre Grimaldi vi opera da due anni appena). Tirrenia-Cin serve quella linea ro-ro senza tappe in Puglia, a differenza di Grimaldi che invece con lo scalo intermedio di Brindisi intercetta anche parte del traffico Tir e trailer dei porti greci di Igoumenitsa e Patrasso.

Traghetto del gruppo GrimaldiMa se Tirrenia viene a Brindisi per portare concorrenza a Grimaldi in un hub pugliese con Grecia e Balcani dove il gruppo di via Campodisola fa 200 pezzi a toccata, e dove ha formalizzato richiesta di concessione delle rampe traghetti di Punta delle Terrare, le uniche due attualmente utilizzabili a Brindisi per grandi navi ro-ro, la consistenza della sfida commerciale per la società controllata dalla Cin di Vincenzo Onorato è tale da far riflettere.

Le ipotesi infatti sono tante: da una intesa per la conquista della maggior parte del traffico ro-ro da Patrasso e Igoumenitsa, oltre che dalla Sicilia a Ravenna, a quella dell’accordo basato su strategie di più ampio respiro in Mediterraneo.  Del resto, tra Onorato e Grimaldi c’era stato un patto per acquistare Tirrenia di Navigazione, con una offerta vincente nel 2011 non andata a buon fine per lo stop imposto dall’authority europea sulla libera concorrenza.

Nel 2012 la Compagnia italiana di navigazione, una joint venture tutta partenopea composta da Moby (Vincenzo Onorato), Gianluigi Aponte (Msc, Snav e Grandi navi veloci) e Manuel  Grimaldi era in procinto di acquisire Tirrenia di navigazione in amministrazione straordinaria, alla seconda gara. Ma la strada fu sbarrata dall’antitrust della Commissione Europea. Aponte e Grimaldi uscirono perciò da Cin, che poi acquisì Tirrenia garantendosi anche per un  periodo di otto anni un contributo dello Stato di 72 milioni di euro l’anno. Il totale supera di molto il prezzo di acquisto di Tirrenia di navigazione.

Per il porto di Brindisi la presenza contestuale di due grandi operatori italiani sarebbe positiva. Ma è ancora troppo presto per dire se e come avverrà lo sbarco di Tirrenia - Cin e quali convenienze presenterà non solo per le statistiche del traffico portuale e per le stesse compagnie, ma anche per le imprese locali, cosa che non costituisce affatto un dettaglio di poco conto. Secondo alcune fonti non ufficiali, Tirrenia utilizzerebbe due navi cedute in nolo da Grimaldi, vendendo invece gli Espresso Catania e Ravenna ad un altro armatore adriatico, Visentini. Particolare che accredita una intesa tra i due gruppi napoletani (anche se Tirrenia-Cin sta spostando la propria sede a Cagliari) nell'ottica di un riassetto delle tratte servite dalla stessa Tirrenia.

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