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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Non è più tempo per uomini del passato ed improvvisatori

I rilievi della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria del Comune di Brindisi sono la migliore risposta a chiunque sostenga ancora che la migliore forma di alleanza politica per governare la città sia quella del Laboratorio, già assolto in tutta fretta da qualcuno dopo il crollo dell'amministrazione Consales sotto il peso delle migliaia di pagine dell'inchiesta sulla connection dei rifiuti

I rilievi della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria del Comune di Brindisi sono la migliore risposta a chiunque sostenga ancora che la migliore forma di alleanza politica per governare la città sia quella del Laboratorio, già assolto in tutta fretta da qualcuno dopo il crollo dell’amministrazione Consales sotto il peso delle migliaia di pagine dell’inchiesta sulla connection dei rifiuti, che per ora ha coinvolto direttamente solo il sindaco Mimmo Consales, l’imprenditore Luca Screti e il commercialista leccese Massimo Vergara. Un conto sono le idee e le strategie, un altro gli errori degli uomini cui sono state affidate, è stato detto.

Nulla di più sbagliato e contraddittorio, cari signori. Intanto gli uomini che hanno sbagliato li avete scelti voi, ed avete continuato a sostenerli anche quando sono arrivate le informazioni di garanzia, consentendo la perpetuazione di un’agonia della città di Brindisi che si sta manifestando ora anche nel dossier trasmesso dalla magistratura contabile. Sono conti che pagheranno i cittadini, e saranno conti salati. Tanti lo hanno scritto su queste pagine digitali, che sono effimere sino ad un certo punto: è più facile recuperarle rispetto a quelle di carta.

Rileggetevi tutto ciò che è stato scritto da osservatori esperti sui tributi, sul ricorso alle anticipazioni di cassa, sui debiti fuori bilancio, e soprattutto sulle società partecipate, Multiservizi in testa, distinguendo le possibili strade del risanamento reale dalla politica delle toppe. Adesso l’enormità del danno si palesa. Colpa esclusiva di un sindaco, o anche colpa della forma di governo che ha consentito tutto ciò in nome di un manuale Cencelli logoro ma pur sempre padrone dei destini dell’amministrazione civica, continuamente modificata? Il Laboratorio è stato in realtà un Monopoli giocato con soldi veri, quelli dei contribuenti di questa città.

E non dimentichiamo che la prima prova di questa alleanza che avrebbe dovuto mandare Brindisi in orbita si è avuta con la fine prematura della precedente amministrazione provinciale. Unico caso in Puglia e temiamo in Italia di abbandono della nave con la motivazione che era la riforma del sistema delle autonomie locali, che segnava la fine dell’ente Provincia, ad aver reso inutile i lavoro di governo della giunta Ferrarese.

Cosa ha dato il Laboratorio a Brindisi, al suo territorio provinciale, da meritare di sopravvivere in una nuova esperienza, come la guida della città nei prossimi anni? Chi ha votato per le scelte finanziarie che la Corte dei Conti ha sottolineato con la matita rossa? Forse è un bene che quella censura sia arrivata l’11 febbraio. Qui non si può nascondere più nessuno. E chiunque si proponga alla guida di Brindisi adesso sa che si dovrà ripartire in salita, e che saranno tempi duri. Non è più il momento di gente coinvolta col passato, ma neppure quello degli imbonitori e degli improvvisatori.

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