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Italia Nostra difende la scelta della Soprintendenza contro il terminal crociere a Punta Riso

BRINDISI - Il no della Sovrintendenza al terminal crociere alla Diga di Punta Riso, a ridosso delle fortificazioni aragonesi e del castello alfonsino (Forte a Mare), uno dei simboli della storia di Brindisi ma anche il punto di origine di molte famiglie attuali, dato che furono molti i figli di unioni tra soldati spagnoli e donne del posto, ha raccolto l'approvazione piena della sezione di Italia Nostra, che da tempo è schierata per ottenere la piena tutela di questo patrimonio monumentale ed un suo uso compatibile con il valore culturale che rappresenta. Vale la pena ricordare che contro il veto dei beni culturali l'Autorità portuale ha proposto ricorso al Tar, impegnando tempo e risorse per un progetto che (vedere articolo sulle opere strategiche in questa stessa home page) non è assolutamente prioritario per Brindisi ed il Salento.

BRINDISI - Il no della Sovrintendenza al terminal crociere alla Diga di Punta Riso, a ridosso delle fortificazioni aragonesi e del castello alfonsino (Forte a Mare), uno dei simboli della storia di Brindisi ma anche il punto di origine di molte famiglie attuali, dato che furono molti i figli di unioni tra soldati spagnoli e donne del posto, ha raccolto l'approvazione piena della sezione di Italia Nostra, che da tempo è schierata per ottenere la piena tutela di questo patrimonio monumentale ed un suo uso compatibile con il valore culturale che rappresenta. Vale la pena ricordare che contro il veto dei beni culturali l'Autorità portuale ha proposto ricorso al Tar, impegnando tempo e risorse per un progetto che (vedere articolo sulle opere strategiche in questa stessa home page) non è assolutamente prioritario per Brindisi ed il Salento.

"La sezione di Brindisi di Italia Nostra accoglie con grande favore la notizia riguardante la bocciatura, da parte della Soprintendenza ai beni monumentali di Puglia, del progetto di un terminal crocieristico presentato dall’Autorità Portuale di Brindisi", afferma infatti l'associazione in un comunicato. "L’aver opposto un fermo diniego a un’opera faraonica da realizzarsi a ridosso del Castello Alfonsino e dell’isola di Sant’Andrea, è una decisione del tutto apprezzabile che va nella direzione da lungo tempo auspicata da Italia Nostra".

Italia Nostra ricorda quindi il percorso seguiro in questi anni: "Quest’associazione si batte da anni per la difesa e la valorizzazione del complesso monumentale dell’isola di Sant’Andrea con il Forte a mare e il Castello Alfonsino, nell’ottica di un rilancio che riguarda ovviamente tutto il porto e l’intero territorio e che deve necessariamente passare per la tutela del bene sia nel suo insieme architettonico, sia nel suo contesto paesaggistico, data la grandissima rilevanza storico-artistica del monumento".

"In questa visione, come più volte ribadito da Italia Nostra, sarebbe stato assolutamente inconcepibile realizzare, in stretta adiacenza del castello e del forte, infrastrutture di grande portata, tali da ospitare supernavi da crociera di ultima generazione, lunghe oltre trecento metri: un traffico crocieristico peraltro privo di certezze o prospettive entusiasmanti, attesi i deludenti risultati della stagione passata. Tali infrastrutture, unite al necessario potenziamento dei collegamenti viari con la città e l’aeroporto, avrebbero comportato – nonché ulteriore massiccia cementificazione – una seria deturpazione del paesaggio e un grave pregiudizio alla bellezza delle vestigia e alla loro corretta fruibilità".

Quindi un richiamo all'iniziativa organizzata ll'inizio della scorsa estate: "Al riguardo, proprio il 19 giugno scorso la sezione di Brindisi di Italia Nostra organizzò un convegno, tenuto sulla scalinata virgiliana, al quale presero parte relatori di alto spessore (l’urbanista Vezio De Lucia, lo storico Nicola Caracciolo e l’assessore regionale Angela Barbanente) e una folta platea di pubblico qualificato e di numerosi cittadini sensibili alle sorti del monumento. Per la cronaca, come risulta dagli atti, è appena il caso di ricordare che, nell’occasione, fu particolarmente significativo l’intervento dell’assessore comunale all’Urbanistica, architetto Antonio Bruno, espressosi in maniera fermamente negativa proprio riguardo a tale terminal".

"Alla luce di quanto sin qui esposto, dunque, la decisione della Soprintendenza pugliese non può che trovare la massima condivisione in un’associazione portatrice di interessi diffusi nell’ottica, in questo caso, della tutela del patrimonio monumentale e paesaggistico del nostro territorio", conclude Italia Nostra nel suo comunicato sulla vicenda.

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