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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cultura

"Le comari di Windsor” al Verdi

BRINDISI - Lunedì prossimo al Verdi andrà in scena l’esilarante commedia di William Shakespeare «Le allegre comari di Windsor».

BRINDISI - Prendete un testo firmato dal più grande drammaturgo di tutti i tempi, una compagnia di attori talentuosi e un’atmosfera che sembra uscita da un film di Tim Burton: l’alchimia è quella creata da «Quelli di Grock» per mettere in scena l’esilarante commedia di William Shakespeare «Le allegre comari di Windsor», in programma lunedì 3 febbraio (ore 20.30) al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi.

Continuano, intanto, le promozioni sul prezzo del biglietto: l’offerta «low cost» è dedicata questa volta ai genitori degli studenti che parteciperanno allo spettacolo. I genitori possono infatti acquistare il biglietto a 10 euro presentandosi in botteghino, il giorno stesso dello spettacolo, con il ticket del proprio figlio. Un modo per portare il teatro sempre più all’attenzione delle famiglie.

La stagione del Verdi propone dunque «la più bella farsa del mondo», come da secoli è considerato il fortunato testo comico che il Bardo scrisse in appena quindici giorni, intorno all’anno 1600, su richiesta della Regina Elisabetta, che era rimasta talmente divertita dal personaggio di Falstaff nell’«Enrico IV», da chiedere all’autore di farlo rivivere in un’altra opera.

Lo spettacolo, che dal 2010 è rappresentato con successo sui palcoscenici italiani, si colloca perfettamente in linea con lo spirito anticonvenzionale che da quarant’anni contraddistingue la cooperativa teatrale milanese. Non a caso il protagonista assoluto dell’opera è il clownesco, coloratissimo e grossolano Sir John Falstaff, interpretato dal bravissimo Pietro De Pascalis, furfante dal passato glorioso che sconvolgerà con la sua ingombrante personalità la piccola Windsor, cittadina inglese abitata da gente rispettabile, che parla in modo rispettabile, frequenta la messa in modo rispettabile, si veste in modo rispettabile e dentro le case assai rispettabili, si lascia andare a pettegolezzi e deduzioni molto poco rispettabili.

A guidare la grottesca carica dei paesani due astute comari che riusciranno con le loro macchinazioni ad incastrare lo stesso Falstaff, colpevole di averle corteggiate entrambe al solo scopo di acquisirne le considerevoli sostanze. Non solo l’interpretazione vivace ed esuberante, ma anche l’apporto di musiche e canzoni originali rendono coinvolgente quest’opera dalla trama intricata che nella rivisitazione di«Quelli di Grock» diventa un piccolo musical dal preciso messaggio sociale: ritratto sarcastico di una borghesia ammuffita e superficiale, vuole essere un’esortazione ad accettare chi, come il rozzo e goffo Falstaff, non si adatta al perbenismo imperante ma si ostina a giocare secondo le proprie regole.

«I costumi di Anna Bertolotti, le musiche di Gipo Gurrado, le scene e le luci di Claudio Intropido: ogni singolo particolare - ha spiegato la regista Valeria Cavalli - è stato studiato per dipingere una realtà alterata e fosca, con suggestioni cinematografiche e atmosfere dark ispirate ai lavori del visionario regista americano Tim Burton. Tutto a Windsor è grigio e funereo, almeno fino all’arrivo di Falstaff: sarà proprio questo personaggio così diverso a portare insieme allo scompiglio anche il colore e l’allegria nel paese, che esploderanno nel momento della burla finale».

«Quelli di Grock» declinano la commedia nel linguaggio a loro più caro: movimento, tra mimo e clownerie. I personaggi sono estremizzati nei loro difetti e nei loro abiti grotteschi. Sulla scena, che ha qualcosa di onirico, musica e canzoni amplificano la critica a un mondo arido e chiuso al diverso, che tuttavia si risolve, come nell’originale di Shakespeare, in un burlesco finale.

«Windsor è un paese pieno di finestre e dietro le finestre è pieno di occhi che scrutano attraverso i vetri, che osservano e che giudicano. Windsor è un paese pieno di porte, tante porte che si aprono e si chiudono, che sbattono e cigolano. Windsor è un paese pieno di case, ogni casa nasconde un segreto, una bugia…». Si comincia alle ore 20.30. Durata: 120 minuti, con intervallo. Per tutte le informazioni www.fondazionenuovoteatroverdi.it e tel. (0831) 229230 - 562554.

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