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Normanni, in un libro le ricerche locali

BRINDISI - Il rigoroso lavoro di ricerca storica svolto dalla Società di Storia Patria per la Puglia-sezione di Brindisi continua.

BRINDISI - Il rigoroso lavoro di ricerca storica svolto dalla Società di Storia Patria per la Puglia-sezione di Brindisi continua. Ieri, alle 17.30, è stato presentato presso la Sala conferenze di Palazzo Nervegna il volume intitolato “L’età Normanna in Puglia- Aspetti storiografici e artistici dell’area brindisina” edito dalle Edizioni Rotary International Club Brindisi Appia Antica. L’evento è stato organizzato dal club rotariano, dalla Società di Storia Patria Brindisi e dal Comune di Brindisi. Il volume racchiude gli atti del convegno di studi intitolato “Normanni in terra di Puglia” che si tenne il 13 Aprile 2013 presso l’hotel Palazzo Virgilio.

Tra i qualificati relatori presenti ieri, Giacomo Carito, presidente della sezione di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia, Alfonso Ambrosone, presidente del Rotary Club Brindisi Appia Antica, Dario Stomati, presidente del Rotary Club nell’anno sociale 2012-2013, il professor Giuseppe Marella e il dottor Cristian Guzzo della Società di Storia Patria. A moderare l’evento culturale Domenico Urgesi, consigliere regionale della Società di Storia Patria, che ha esordito parlando della passione e della correttezza metodologica che la sezione di Brindisi mette nei propri lavori e del compito che le sezioni hanno, cioè quello “di mettere in relazione la microstoria con la grande storia” e di collaborare con il tessuto culturale: le associazioni che lavorano nel territorio.

Alfonso Ambrosone ha spiegato invece le finalità dell’evento, voluto per dare una “continuità di tradizione” al lavoro svolto dal dottor Stomati nel precedente anno sociale. Dell’attenzione ed impegno che la sezione di Brindisi della Società di Storia Patria ha sempre rivolto nei confronti del periodo medievale della nostra città, ha parlato il professor Giacomo Carito, ricordando il primo nucleo di persone che diedero vita alla prestigiosa sezione locale. Al numeroso e qualificato pubblico presente, Carito ha raccontato come Brindisi, nell’XI sec., sia passata dall’essere solo un’espressione geografica a “civitas restituta”, una città riedificata, del rilancio del porto in connessione al traffico delle crociate, dell’attività cantieristica a Brindisi, della trasformazione fondiaria delle campagne e di un particolare dell’architrave figurato del portale meridionale della chiesa di San Benedetto a Brindisi che ritrae un guerriero normanno che doma un drago.

Dopo l’intervento di Carito, il professor Giuseppe Marella ha proposto una panoramica dei saggi che compongono il libro soffermandosi sulle caratteristiche che li accomunano: il rigore metodologico e l’uso di fonti d’archivio e documentarie, la grande onestà intellettuale degli autori e la capillare indagine sull’età normanna in tutto il territorio della provincia di Brindisi. Il dottor Guzzo ha esordito invece parlando dell’importanza della parola “verità” per lo storico che “oltre che ricercare la verità storica, cerca la verità che porta alla comprensione degli eventi storici e di noi stessi in quanto uomini”. Guzzo parla poi delle imprese militari normanne, che dovevano essere condotte “con il favore di Dio”, della figura del monaco benedettino di origine normanna Goffredo Malaterra, di Melo da Bari, “nobile longobardo esule da Bari, fuggito per cercare dei mercenari per una rivolta anti-bizantina e riportare il sud ai Longobardi” e del culto di Odhinn.

Guzzo continua parlando di come i Normanni, pur arrivando come conquistatori, seppero far convergere etnie diverse nella loro stirpe, di come portarono una struttura statale forte, di come seppero essere dei mecenati e conclude affermando: “I Normanni nati qui sono diventati meridionali. Da Normanni sono diventati Sudmanni” . Dario Stomati ha ricordato invece il convegno dello scorso 13 Aprile e la mostra correlata “Normanni in terra di Brindisi”, mostra che aveva come finalità quella di avvicinare le persone al periodo medievale della città. “Al termine di queste iniziative non si poteva non dare un segno tangibile di ciò che avevamo fatto” afferma Stomati. “Questo volume è il primo “mattone” per costruire iniziative analoghe, per risvegliare l’interesse verso queste tipologie di studi. Non basta la semplice conferenza, ma è necessario creare un discorso intorno al quale si riuniscano gli esperti del settore che creino qualcosa in più”.

Stomati ha evidenziato poi la necessità di coinvolgere la cittadinanza: “C’è bisogno che la gente venga interessata alla cultura. Il Medioevo è un periodo vivo in cui la nostra città è tornata protagonista della storia. L’idea è di ripetere queste giornate sui Normanni anche in questo anno. Questo tipo d’iniziative hanno successo se c’è una grossa partecipazione. Mi auguro che questo sia solo il primo di tanti appuntamenti”. La presentazione di ieri si è conclusa con le domande dal pubblico e con dei brevi interventi di alcuni soci della Società di Storia Patria presenti in sala.

Vito L’Abbate, presidente della sezione di Conversano, la dottoressa Antonella Golia della sezione di Brindisi, e il professor Antonio Caputo che ha affermato: “Questa sera non è stata solo la presentazione di un libro. Mi è sembrato fosse la continuazione di quel lavoro con dei nuovi apporti”. Caputo ha concluso l’importante serata culturale parlando di future collaborazioni con le altre sezioni pugliesi ricercando quegli argomenti comuni che uniscano la Puglia intera. Il prossimo convegno della Società di Storia Patria, organizzato con il Comune di Brindisi, si svolgerà il 25 e il 26 Ottobre a Palazzo Nervegna e riguarderà l’ottantesimo anniversario dalla costruzione del Monumento al Marinaio d’Italia.

 

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