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Siamo fatti di stelle: io e la Hack

BRINDISI - L’astrofisica di fama mondiale, Margherita Hack, è stata ricordata venerdì in un convegno organizzato dal Lions Club di Brindisi intitolato “Margherita Hack - la donna, la scienziata, i ricordi, i pensieri, i sogni, le riflessioni sulla vita e sulla scienza della più famosa astrofisica italiana”.

BRINDISI - L’astrofisica di fama mondiale, Margherita Hack, è stata ricordata venerdì in un convegno organizzato dal Lions Club di Brindisi intitolato “Margherita Hack - la donna, la scienziata, i ricordi, i pensieri, i sogni, le riflessioni sulla vita e sulla scienza della più famosa astrofisica italiana”. Il convegno, che ha avuto il patrocinio morale del Comune di Brindisi, si è svolto presso la Sala Università di Palazzo Nervegna davanti ad un pubblico numeroso formato anche da studenti di alcune sezioni dell’Itis “Ettore Majorana” di Brindisi.

A dialogare con l’ospite d’eccezione del convegno, il direttore del Museo di Scienze Planetarie di Prato, Marco Morelli, co-autore con la Hack del libro “Siamo fatti di stelle” (Giulio Einaudi Editore, pp.184-euro 12,00) il presidente del Lions Club di Brindisi, Luigi D’Ambrosio, il critico e saggista Carmen De Stasio, il cerimoniere del Lions Club per l’anno 2013-2014, l’avvocato Ernestina Sicilia, e il delegato di zona del Lions Club Brindisi, il dottor Antonio Frascaro.

Ad aprire i lavori del convegno sono stati l’avvocato Ernestina Sicilia, che ha ricordato gli scopi del lionismo, e Luigi D’Ambrosio, che ha spiegato invece le motivazioni che hanno spinto il Lions Club Brindisi ad organizzare questo evento, cioè ricordare la Hack e la sua forte personalità a pochi mesi dalla sua scomparsa, invitando Marco Morelli per parlare dell’astrofisica fiorentina “sia come donna sia come scienziata”.

D’Ambrosio ha quindi ricordato l’occasione in cui Morelli e la Hack, seduti su una panchina del porto vecchio di Trieste, conversarono su tanti argomenti diversi della quotidianità. Il presidente del Lions Club ha ricordato poi la “curiosità scientifica e la voglia di conoscenza” della scienziata, che si capiva dalla sua scelta di proiettarsi nel futuro anziché nel passato, soprattutto per gli importanti progressi tecnologici fatti in questo secolo.

D’Ambrosio ha concluso quindi il suo intervento ricordando le recenti iniziative organizzate dal Lions Club Brindisi nelle quali si è parlato di astronomia e affermando che: “Margherita Hack ha lasciato una visibile traccia della sua esistenza che durerà per molto tempo”. Carmen De Stasio ha iniziato il suo dialogo con il noto geologo sottolineando come ciò che distingue gli scienziati di fama internazionale sia la passione e come, sia Morelli che la Hack, siano stati concordi nel pensare che i concetti grandi possano essere semplificati.

Definendosi un appartenente alla “generazione Quark di Piero Angela, che ha portato nelle nostre case la scienza”, Morelli ha ricordato proprio la partecipazione della scienziata al programma televisivo scientifico più noto della Rai e il rapporto da “confidenti” nato con l’astrofisica, fatto anche di tante battute e fondato sul rispetto, inteso da entrambi come un essere onesti dicendosi sempre cosa si pensi. Morelli ha quindi spiegato come è nato il libro “Siamo fatti di stelle”, racconto “romanzato” di una conversazione avvenuta su una panchina davanti al mare di una bellissima piazza di Trieste.

Dopo aver ricordato la frase che la Hack gli disse a proposito del libro: “Io ho poco tempo, tu scrivi bene, butta giù qualcosa” e le motivazioni che lo hanno portato ad ambientare il dialogo a Trieste, “punto d’incontro tra la terra e il mare, tra la cultura mediterranea ed europea” (e città dove l’astrofisica visse e lavorò dirigendo l’Osservatorio Astronomico per oltre venti anni) l’autore ha poi proseguito parlando della nascita del Museo di Scienze Planetarie di Prato, ideato da lui e da alcuni suoi compagni di studi universitari, e alla cui inaugurazione partecipò anche la Hack.

Del giorno in cui i due scienziati si conobbero esiste però solo una foto, come ha ricordato il geologo, che ha proseguito parlando anche delle attività svolte nel Museo di Scienze Planetarie che dirige da un anno (didattica e visite guidate per le scuole, ricerca e divulgazione scientifica) e nel quale si fa divulgazione anche di scienze diverse. Morelli ha ricordato quindi gli ultimi giorni dell’astrofisica, affaticata per problemi cardiaci (la Hack è scomparsa il 29 giugno 2013, pochi giorni dopo aver letto e firmato l’ultima versione del testo, finito il 13 giugno e uscito postumo).

Il critico Carmen De Stasio ha poi messo in risalto i tanti “cromatismi” del libro, il ruolo da “osservatore” in cui si pone Morelli, le forme dialettali toscane riportate: “In questo libro si comprendono gli accenti, è come se si sentisse parlare la Hack e Morelli”-spiega la professoressa- e l’espressione artistica che emerge dal volume”.

Morelli ha quindi offerto altri ricordi sulla Hack e le sue convinzioni, ricordandone l’ ateismo, che però non le impedì di riconoscere l’importanza delle religioni e della fede stessa, il matrimonio in chiesa, che l’astrofisica accettò per accontentare il marito Aldo De Rosa, il credere della scienziata negli “spettri delle stelle”, l’ infanzia trascorsa nella Firenze degli anni Venti, quando era una bambina felice che dedicava tanto tempo al gioco, e finendo con il ricordare anche il suo rapporto con l’astrologia e le superstizioni alle quali non credeva, e il suo pensiero sulle forme di vita intelligenti oltre la Terra.

Il convegno è terminato con l’intervento dal pubblico del professor Mario Meo, che ha portato un ricordo personale della Hack, conosciuta durante i suoi sessanta anni trascorsi a Firenze, con l’anticipazione di Carmen De Stasio su alcuni eventi organizzati dal Lions Club Brindisi che si svolgeranno tra il 5 aprile e il 4 maggio, eventi cui parteciperanno artisti di spessore internazionale e che riguarderanno i linguaggi della sperimentazione nei campi del cinema, dell’arte, della musica ecc., e con l’intervento del dottor Antonio Frascaro che ha portato il saluto di Gian Maria De Marini, governatore del Distretto 108 AB del Lions Club per l’anno 2013-2014.

 

 

 

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