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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Case Antiracket, lettere di sfratto per ex dipendenti statali: "Non sappiamo dove andare"

La vicenda interessa 30 famiglie. Tutti pagano un affitto a seconda del reddito ma hanno perso il diritto di occuparli essendo pensionati da oltre tre anni. Qualcuno è in serie difficoltà

BRINDISI - C’è chi è malato oncologico, chi ha un figlio invalido e una pensione di 750 euro, chi ha oltre 70 anni e non può permettersi di contrarre un mutuo, chi non sa proprio dove andare, tra le 30 persone che nei giorni scorsi hanno ricevuto una lettera da parte di Arca Nord Salento e Prefettura che chiede di lasciare gli alloggi di servizio (noti come case antiracket) assegnati loro attraverso la ex legge Gozzini. Si tratta di dipendenti statali ora in pensione che vivono in appartamenti dislocati tra Brindisi e Ostuni per cui pagano un affitto a seconda del reddito ma che hanno perso il diritto di occuparli essendo pensionati da oltre tre anni.

La legge, infatti, prevede che queste abitazioni restano a disposizione degli assegnatari fino a tre anni dopo il pensionamento. Clausola riportata anche nel contratto di affitto. A Brindisi si trovano in via Paolo Borsellino, via don Puglisi, strada per Contardo, via Livatino, via Impastato, al quartiere Paradiso. Tutte sono gestite da Arca Nord Salento. Tra quelle del capoluogo e quelle di Ostuni sono circa 200 in tutto, hanno una superficie di 95, 77 e 46 mq. Una 30ina però, dai controlli fatti dalla prefettura, sono tuttora assegnate senza diritto anche se gli inquilini non hanno mai smesso di pagare regolarmente l’affitto attraverso bollettini inviati dall’ente che gestisce le locazioni, l’Arca Nord Salento. 

Qualche giorno fa l’Agenzia regionale per la casa e l’abitare ha convocato queste famiglie (sia telefonicamente che a mezzo raccomandata) per comunicare agli assegnatari che devono lasciare l’alloggio “Non avendone più i titoli essendo pensionato”. 

“In attesa delle decisioni di competenza della Prefettura di Brindisi da intraprendere nei confronti della S.V. in quanto assegnatario “sine titolo” dell’alloggio in oggetto, questa Agenzia, a seguito di tale comunicazione, dovrà non più calcolare i canoni di locazione in base ai redditi presentati, ma dovrà applicare la fascia c) dell’art. 3 comma 2 del decreto ministeriale n°215 del 10 maggio 2002, calcolando il 100% del canone annuo”. Si legge nella nota inviata da Settore Inquilinato di Arca Nord Salento. La comunicazione fa riferimento a una nota della prefettura di Brindisi inviata con pec il 12.2.2021 e acquisita al prot. n. 3922 del 13.5.2021.  

Di fatto è stato avviato il procedimento di decadenza. In tutto questo c’è da aggiungere che una legge regionale di agosto 2020 (Bollettino 111, 3 agosto 2020 art 23) consente agli assegnatari delle “case antiracket” di acquistarle. Tra le 30 famiglie che hanno ricevuto la “lettera di sfratto” c’è anche chi ha avanzato istanza per l’acquisto. Domande che sono cadute nel vuoto. Ad oggi nessuno ha ricevuto risposta rispetto a questa proposta. 

Certamente non possono essere vendute tutte, essendo alloggi che servono anche per altri dipendenti statali. Lo scorso anno, tanto per fare un esempio, ne sono state assegnate alcune (sempre tramite graduatoria stilata attraverso apposito bando) a nuovi poliziotti assegnati alla Questura di Brindisi originari della Sicilia e Campania. I ben informati, però, fanno sapere che la legge prevede anche che con i proventi della vendita di questi alloggi devono esserne costruiti altri con le stesse finalità. Non si verrebbe a creare alcun vuoto quindi. 

Purtroppo, da quanto si apprende, al momento non c’è stato alcun incontro tra Arca Nord Salento e Prefettura per definire la questione delle alienazioni e quella relativa agli “sfratti” così intanto circa 30 famiglie si ritrovano a dover affrontare un problema in più, quello della casa. Qualcuno si è già rivolto all'avvocato. 

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