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Venerdì, 26 Aprile 2024
Ambiente

Guerra dei rifiuti, tagliate le gomme dell'auto di un sindacalista Cobas

BRINDISI - All’indomani della conferenza stampa del sindaco Domenico Mennitti, che assieme ad assessori e consiglieri aveva fatto intendere chiaramente di non lasciarsi intimidire sulla vertenza Monteco, ecco che la guerra dei rifiuti deve registrare un altro avvertimento, questa volta compiuto ai danni di un sindacalista dei Cobas, che hanno sempre preso le distanze dalle forme di protesta dei confederali e degli altri autonomi. Ignoti, con ben 40 coltellate, hanno tagliato la gomma dell’auto del segretario di categoria dell’Igiene Ambientale, dipendente Monteco (ex Ecotecnica). Un gesto che lo stesso Bobo Aprile dei Cobas ha definito una grave intimidazione di stampo mafioso.

BRINDISI - All’indomani della conferenza stampa del sindaco Domenico Mennitti, che assieme ad assessori e consiglieri aveva fatto intendere chiaramente di non lasciarsi intimidire sulla vertenza Monteco, ecco che la guerra dei rifiuti deve registrare un altro avvertimento, questa volta compiuto ai danni di un sindacalista dei Cobas, che hanno sempre preso le distanze dalle forme di protesta dei confederali e degli altri autonomi. Ignoti, con ben 40 coltellate, hanno tagliato la gomma dell’auto del segretario di categoria dell’Igiene Ambientale, dipendente Monteco (ex Ecotecnica). Un gesto che lo stesso Bobo Aprile dei Cobas ha definito una grave intimidazione di stampo mafioso.

E’ successo tutto questa mattina, nel corso dell’assemblea dei lavoratori, che ha peraltro deciso di proseguire nella protesta, con una nuova giornata di sciopero fissata per il 21 giugno. L’auto del sindacalista era parcheggiata proprio nell’area riservata agli ex Ecotecnica. Un atto che, secondo gli uomini della Digos, andrebbe ricondotto proprio alla posizione che i Cobas hanno assunto nella battaglia sindacale contro il piano industriale della Monteco.

“Al nostro responsabile  - ha detto Aprile - va tutta la nostra solidarietà ed invitiamo tutti a prendere posizione sull’accaduto. Crediamo fortemente che l’avvenimento sia legato allo sciopero dei giorni scorsi. Il terzo giorno di astensione più di qualche iscritto ai Cobas, tra cui il nostro responsabile, si era recato al lavoro.  Eravamo convinti che dopo la protesta spontanea dei primi giorni si fosse passati invece ad una fase di aperta strumentalizzazione”. Proprio per evitare polemiche, il sindacato Cobas non ha scritto nei giorni scorsi nemmeno una parola su questo sciopero. “Gli esuberi contestati? Secondo noi per fortuna sono solo una invenzione”, dice ancora Aprile, motivando le ragioni di una posizione più “morbida” nei confronti della Monteco. Gli elementi di discussione ci sono, lo ammette lo stesso sindacato, riferendosi per esempio all’inizio dell’orario di lavoro (“Deve rimanere alle 5 del mattino”), o ai mezzi insufficienti o ancora alle aree da pulire assegnate, giudicate troppo grandi. Ma secondo Aprile, questo sono battaglie che il sindacato, “quello con la S maiuscola , deve essere in grado di contrattare e di ottenere come risultato sul tavolo di confronto. Siamo stati zitti anche di fronte al danno che abbiamo subìto dalla mancata discussione con Monteco su questi temi, perché il caos generale ha mandato all’aria tutto, anche i nostri incontri già programmati. Ma adesso basta, tutto ha un limite. Questa intimidazione realizzata nei confronti di un nostro responsabile ci renderà ancora più determinati nelle nostre azioni”.

Il clima si fa sempre più pesante, e la Procura continua a seguire attentamente l’evolversi della vicenda. Ieri, il sindaco di Brindisi - tra i più contestati in questa protesta – aveva indetto una conferenza stampa per spiegare che non saranno certo le intimidazioni a far cambiare idea al Comune. “Non farei mai più il sindaco – aveva detto – se dovessi essere costretto a sottomettermi a regole che non fanno parte di una società civile”.

Intanto, la protesta va avanti, e proprio questa mattina si è tenuta l’assemblea dei lavoratori della Monteco, fissata per studiare le nuove mosse dopo il confronto avuto lunedì in Prefettura dai sindacati con l’azienda. Ebbene, se l’Ugl ha deciso di abbandonare la linea dura, tutte le altre sigle (Cgil, Cisl, Uil, Fiadel e Usae) avrebbero stabilito assieme ai rispettivi lavoratori di proseguire la strada della protesta a oltranza, passando anche per l’astensione dal servizio. Per questo motivo, un’altra giornata di sciopero è stata indetta per lunedì 21 giugno.

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