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Peritas inadempiente: fermata dal pm

BRINDISI - Revocata la facoltà d’uso alla Peritas, azienda che produce ammoniaca e che si trova nella zona industriale di Brindisi: l’impianto, sotto sequestro dal 19 luglio scorso, è attualmente fermo.

BRINDISI - Revocata la facoltà d’uso alla Peritas, azienda che produce ammoniaca e che si trova nella zona industriale di Brindisi: l’impianto, sotto sequestro dal 19 luglio scorso, è attualmente fermo.

Sembrerebbe infatti che nei quattro mesi trascorsi dal giorno in cui per inadempienze varie (tra cui la mancata esecuzione di opere di ambientalizzazione che impedissero l’immissione di vapori di ammoniaca in atmosfera) l’azienda brindisina di Ferrero Cafaro non abbia neppure avviato i lavori di adeguamento del camino di scarico di sette metri e mezzo e di quelle opere che garantiscono il rispetto delle normative.

I 18 dipendenti della società sono attualmente in cassa integrazione, l’impianto è fermo. La revoca della facoltà d’uso concessa dal pm Antonio Costantini dieci giorni dopo l’esecuzione del provvedimento di sequestro firmata dal gip Maurizio Saso. è stata decisa dallo stesso sostituto procuratore che indaga sulle presunte inadempienze rilevate da polizia e Forestale nel corso di accertamenti.

Immediatamente dopo, il giudice per le indagini preliminari ha rigettato una richiesta di rimozione dei sigilli presentata dalla difesa, istanza che sarà discussa dinanzi ai giudici del Tribunale del riesame di Brindisi il 7 gennaio prossimo.

Secondo l’accusa sarebbero stati superati i valori imposti dalle prescrizioni sulle emissioni, in particolare di ammoniaca, per i quali l’azienda avrebbe dovuto prevedere un sistema di abbattimento per rispettare i limiti imposti.

Oltre ad interventi provvisori, nulla del progetto presentato sarebbe stato realizzato,e gli impegni assunti con la procura, mediante la consegna di un cronoprogramma, non sarebbero stati affatto rispettati.

Per dirla tutta non si sarebbero poste in atto le iniziative per dare avvio ai lavori necessari all’adeguamento. Si tratta di investimenti importanti su cui la Peritas ha dato garanzie, oltre che ai magistrati, anche ai lavoratori che seguono con apprensione l’evolversi della vicenda giudiziaria, bel consapevoli che a quel filo sottile sono appesi i propri posti di lavoro.

Il 7 gennaio prossimo nell’udienza camerale si discuterà dei sigilli e del “no” del gip al dissequestro della industria brindisina che produce una miscela di acqua e ammoniaca che viene utilizzata nelle centrali Enel e in altri grandi impianti industriali.

Non c’è alcuna certezza, attualmente, sul grado di inquinamento provocato da Peritas e sulle buone intenzioni riguardo alla indispensabile ambientalizzazione degli impianti. La produzione, quindi, non può affatto andare avanti in assenza di rassicurazioni a tutela della salute pubblica. Lo stop parziale, ritorna ad essere generale: nessuna indulgenza, insomma, in assenza di impegni concreti.

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