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Polveri Enel, si costituisce la Regione

BRINDISI – Anche la Regione Puglia aggiunge la propria alle altre richieste di costituzione di parte civile avanzate da enti, associazioni e produttori agricoli al processo per i danni causati alle colture dalla dispersione delle polveri dal carbonile scoperto della centrale Enel di Cerano. La richiesta della Regione è stata depositata stamani dall’avvocato Marcello Falcone, presidente della Camera penale brindisina, in apertura della terza udienza del processo cominciato il 12 dicembre scorso, che vede imputati 13 dirigenti e quadri Enel e due imprenditori locali.

BRINDISI – Anche la Regione Puglia aggiunge la propria alle altre richieste di costituzione di parte civile avanzate da enti, associazioni e produttori agricoli al processo per i danni causati alle colture dalla dispersione delle polveri dal carbonile scoperto della centrale Enel di Cerano. La richiesta della Regione è stata depositata stamani dall’avvocato Marcello Falcone, presidente della Camera penale brindisina, in apertura della terza udienza del processo cominciato il 12 dicembre scorso, che vede imputati 13 dirigenti e quadri Enel e due imprenditori locali.

Avevano già chiesto di potersi costituire parte civile il Comune e la Provincia di Brindisi, le associazioni ambientaliste Greenpeace in testa, e circa 70 produttori o eredi di produttori agricoli dell’area circostante la centrale e il nastro trasportatore che convoglia il carbone dalla banchina di Costa Morena alla centrale stessa con un percorso di una dozzina di chilometri in un territorio agricolo ormai in parte compromesso, sostengono le parti lese.

Il processo nasce dalla protesta degli agricoltori della zona, per le polveri di carbone che si depositavano sui prodotti, rendendoli invendibili, e dalle indagini condotte successivamente a ciò dalla Digos della questura di Brindisi, che nel corso delle attività di polizia giudiziaria riuscì a sequestrare a Roma anche il computer del manager Calore Sanfilippo, che ha consentito di ricostruire negli anni dal 2000 in poi i contatti con la centrale di Cerano che rivelano la precisa consapevolezza del problema da parte della società elettrica.

La procura ha inoltre fatto condurre nell’area una perizia, affidata al consulente tecnico Claudio Minoia, che evidenziò, in contraddittorio con i consulenti dell’Enel, l’effettiva persistenza del problema. Infine, è stata realizzata dalla polizia una copiosa attività di monitoraggio con mezzi audiovisivi.

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