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Rigassificatore, il Pd chiede un fronte unico tra Regione, Provincia e Comune

BRINDISI – Un fronte unito, determinato e ben coordinato dei governi locali per affrontare la battaglia finale sul progetto del rigassificatore di Brindisi, a partire dalla conferenza dei servizi prima della decisione sul decreto del Ministero dello Sviluppo, che dovrà riattivare o meno la vecchia autorizzazione del gennaio 2003 (sospesa da Bersani su pressione della Commissione Ue), e proseguendo sino ad eventuali nuovi ricorsi amministrativi o nuovamente alla giustizia europea. Lo propone il segretario provinciale del Pd brindisino, Corrado Tarantino, con una lettera al governatore della Puglia, Nichi Vendola, al presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, e ovviamente al sindaco di Brindisi, Domenico Mennitti.

BRINDISI – Un fronte unito, determinato e ben coordinato dei governi locali per affrontare la battaglia finale sul progetto del rigassificatore di Brindisi, a partire dalla conferenza dei servizi prima della decisione sul decreto del Ministero dello Sviluppo, che dovrà riattivare o meno la vecchia autorizzazione del gennaio 2003 (sospesa da Bersani su pressione della Commissione Ue), e proseguendo sino ad eventuali nuovi ricorsi amministrativi o nuovamente alla giustizia europea. Lo propone il segretario provinciale del Pd brindisino, Corrado Tarantino, con una lettera al governatore della Puglia, Nichi Vendola, al presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, e ovviamente al sindaco di Brindisi, Domenico Mennitti.

“A seguito della concessione della Via alla Lng per l’impianto di rigassificazione a Capobianco da parte del Ministero dell’Ambiente e del Ministero dei Beni Culturali del governo Berlusconi, con una sollecitudine che stupisce anche in considerazione dell’indagine della magistratura non ancora conclusa e soprattutto in considerazione delle chiare posizioni assunte dalle istituzioni locali e dalla popolazione brindisina, riteniamo necessaria una sollecita iniziativa politica  e delle stesse istituzioni “, dice Tarantino, imprimendo una spinta ad una iniziativa ancora troppo blanda da parte dello stesso centrosinistra.

“A tal fine come  -chiede Tarantino - come Partito Democratico di Brindisi chiediamo che sia convocato a breve un tavolo comune della Regione Puglia, della Provincia e del Comune di Brindisi affinché siano valutate e concordate azioni politiche, amministrative e, se del caso, giudiziarie da portare avanti in  modo univoco e con uguale determinazione. In questo contesto riteniamo utile la convocazione dei singoli consigli per le discussioni e le decisioni di competenza”.

E a proposito della prevedibile tabella di marcia del decreto, il segretario del Pd sottolinea che “sarebbe un grave errore arrivare alla conferenza dei servizi, che sarà convocata dal Ministero dello Sviluppo per la decisione definitiva, in ordine sparso, così come è assolutamente prioritario che le forze politiche del centrosinistra, al governo della Regione e della Provincia, costruiscano un percorso condiviso da assumere sia in quelle Istituzioni sia a livello comunale e nazionale”.

Ci sono inoltre problemi puramente tecnici da approfondire e considerare: “Insieme alle posizioni, ribadite nelle sedi proprie e con diverse iniziative, vanno valutati tutti gli aspetti tecnico-amministrativi contenuti nella Via e nelle prescrizioni ministeriali – conclude Tarantino - che accompagnano la stessa allo scopo di non sottovalutare alcunché di questa annosa, complessa e pericolosa vicenda per lo sviluppo sostenibile del territorio brindisino e della Puglia”.

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