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Petrolio: sette Comuni in rivolta

OSTUNI - Il Consiglio comunale vola in trasferta a Polignano a Mare per dire no alle trivellazioni. Si svolgerà martedì prossimo 22 novembre, con inizio alle ore 9, la seduta straordinaria ed urgente del Consiglio comunale che il presidente, Angelo Melpignano, ha indetto in adunanza aperta e congiunta presso la sala consiliare del Comune di Polignano a Mare per affrontare l’unico argomento all’ordine del giorno e relativo alle “Indagini petrolifere nel mare Adriatico – comunicazioni e determinazioni”.

OSTUNI - Il Consiglio comunale vola in trasferta a Polignano a Mare per dire no alle trivellazioni. Si svolgerà martedì prossimo 22 novembre, con inizio alle ore 9, la seduta straordinaria ed urgente del Consiglio comunale che il presidente, Angelo Melpignano, ha indetto in adunanza aperta e congiunta presso la sala consiliare del Comune di Polignano a Mare per affrontare l’unico argomento all’ordine del giorno e relativo alle “Indagini petrolifere nel mare Adriatico – comunicazioni e determinazioni”.

Una seduta congiunta che vedrà riuniti anche gli altri Consigli Comunali dei comuni costieri da tempo sul piede di guerra, per scongiurare l’installazione delle piattaforme. Da Mola di Bari sino a Otranto, passando per Brindisi, Carovigno, Ostuni, Fasano e Monopoli. A Polignano ci saranno tutti i consiglieri e gli amministratori dei centri rivieraschi impegnati nella battaglia contro le indagini petrolifere nelle acque antistanti la costa pugliese.

La convocazione giunge all’indomani del nuovo grido di allarme lanciato dall’assessore regionale all’Ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro,  tornato alla carica con il ministero dell’Ambiente per ottenere la revoca delle autorizzazioni a Northern Petroleum per le prospezioni in mare. La nota è destinata alla struttura tecnica, ma intanto dopo aver ottenuto la fiducia dal Parlamento, sarà il neo-ministro Corrado Clini, già direttore generale allo stesso dicastero, ad ereditare la questione.

“Lungi dall’avere un quadro chiaro e completo delle autorizzazioni rilasciate dai competenti ministeri per prospezioni sismiche nel nostro mare, abbiamo scritto nuovamente alla Direzione Generale per la Salvaguardia Ambientale per chiedere la sospensione dell’efficacia delle autorizzazioni “fr.39NP” e “fr.49NP”, perché si proceda all’annullamento degli atti per un riesame dei procedimenti e una riapertura delle istruttorie tecniche”, ha spiegato Nicastro annunciando l’istanza depositata presso i Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico.

Al neo ministro ha scritto oggi anche il consigliere regionale Giovanni Epifani (Pd), chiedendo di sospendere in maniera definitiva sia le autorizzazioni che la Northern Petroleum ha ottenuto dal Governo precedente per le prospezioni geosismiche al largo delle coste pugliesi sia le autorizzazioni ottenute dall'Eni per la riattivazione delle trivelle a Campo Aquila.

“La Regione Puglia – dichiara Epifani - è stata impotente perché la Northern Petroelum ha ottenuto le suddette autorizzazioni con l'inganno, presentando la richiesta di Via frazionandola in cinque tronconi, eludendo la normativa e le sentenze del Tar che, invece, impongono una Via unitaria, in modo che si possa valutare l'effetto cumulativo dei singoli interventi, appartenenti tutti allo stesso campo. A questo si aggiunge la ripresa dell'estrazione petrolifera da parte dell'Eni dai pozzi del Campo Aquila: un sito a 25 miglia dalle coste di Brindisi. All'Eni, dai primi mesi del 2012, sarà consentito riprendere le estrazioni di greggio iniziate dal 1998 e fino al 2006, per completare la produzione residua del giacimento”.

Poi lo stesso Epifani aggiunge: “Ho più volte manifestato il mio dissenso personale e quello dell'intera comunità che rappresento alle trivellazioni nel basso Adriatico che determinerebbero sicuramente meno vantaggi rispetto agli inconvenienti che produrrebbero sia a carico dell'ecosistema ambientale che del turismo, risorsa economica naturale fondamentale per la nostra economia e per lo sviluppo della nostra Regione”.

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