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Rigassificatore: Cna più sì che no

BRINDISI - La dichiarazione preliminare è quella di una posizione di equidistanza tra il partito del sì e quello del no al rigassifcatore, e di non iscrizione a nessuno dei due fronti, ma leggendo il documento diffuso oggi dalla Confederazione nazionale dell'artigianto (Cna) di Brindisi si evince che l'invito agli enti locali alla ripresa del colloquio con l'azienda, e il riconoscimento delle argomanentazioni di Brindisi Lng sono molto più un sì che un no.

BRINDISI - La dichiarazione preliminare è quella di una posizione di equidistanza tra il partito del sì e quello del no al rigassificatore, e di non iscrizione a nessuno dei due fronti, ma leggendo il documento diffuso oggi dalla Confederazione nazionale dell'artigianato (Cna) di Brindisi si evince che l'invito agli enti locali alla ripresa del colloquio con l'azienda, e il riconoscimento delle argomentazioni di Brindisi Lng sono molto più un sì che un no.

Si riapre un problema politico. E' vero che la Cna è un'organizzazione autonoma, ma la collocazione è da sempre nell'area del centrosinistra. Che a Brindisi è per il no al rigassificatore, come va riconosciuto che sin dall'inizio Cna è per il nì, molto più sì che no.

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Il documento del Cna

Ancora una volta impazza sugli organi di stampa la querelle su “rigassificatore si, rigassificatore no”, e ancora una volta è difficile non evidenziare come sia faticoso in questo nostro territorio promuovere un’apertura al dialogo partecipe e democratica delle diverse convinzioni.

Già nelle scorse settimane Cna si era espressa su questa controversa questione, su cui in questi anni abbiamo cercato di mantenere una linearità di giudizio legata soprattutto al merito dell'investimento: nessun pregiudizio ideologico, così come nessuna adesione acritica, ma una ricerca costante di  confronto concreto sul rapporto costi/benefici per il territorio, derivanti dalla eventuale realizzazione dell'impianto.

Una scelta che ha trattenuto la ns associazione dall’iscriversi ad alcuna delle fazioni che si sono contrastate in tutti questi anni e che ci ha reso liberi di esprimere la nostra opinione senza obbligo nei confronti di nessuno.

Ed è per questo che abbiamo aderito al protocollo d'intesa per l'indotto concernente la catena del freddo, così come non ci siamo mai rifiutati di ascoltare le ragioni sia dell'impresa proponente l'impianto come delle associazioni ambientaliste che dissentono. Come del resto abbiamo sempre manifestato profondo rispetto per le scelte delle istituzioni locali.

Per queste stesse ragioni vogliamo sottolineare ancora una volta che sarebbe un errore da parte delle istituzioni e dei soggetti sociali ignorare che la Brindisi Lng ha ottenuto da mesi il parere positivo per la valutazione di impatto ambientale e che, per effetto delle numerose e pesanti prescrizioni imposte dall’organo ministeriale è stato completamente stravolto il preesistente e siamo ormai di fronte ad un nuovo progetto.

Di fronte ad una procedura di VIA coerente con la stringente normativa nazionale e comunitaria, in presenza di un nuovo progetto industriale e preso atto che la stessa azienda proponente ha totalmente sostituito il management coinvolto in un’azione giudiziaria, ancora in corso: di fronte a tutto ciò, riteniamo che si debba finalmente tornare a discutere nel merito, del rapporto costi/benefici per il territorio, superando i tanti pregiudizi esistenti.

Ben venga dunque l’apertura al dialogo da parte dell’azienda con il territorio, un dialogo che tutti i soggetti dovrebbero impostare sulla correttezza e sul rispetto delle reciproche posizioni. Oggi più che mai, pertanto, auspichiamo un cambio di passo: a nostro avviso sarebbe utile che le amministrazioni locali prendessero visione delle modifiche progettuali apportate, avviando una  fase di confronto con l’azienda, così come già  hanno avuto modo di fare  le principali associazioni di categoria e gran parte delle organizzazioni sindacali.

Ci auguriamo, pertanto, che al più presto si possa aprire un sano confronto a livello territoriale, con la conseguente convocazione della Conferenza di servizi. Brindisi, in tal modo, potrà finalmente mettere fine ad una estenuante e non più sostenibile vicenda politica, prima ancora che meramente economica e industriale.

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