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Venerdì, 26 Aprile 2024
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"Rigassificatore, non in quel sito"

BRINDISI - Proseguono gli interventi sul rigassificatore, ci vorrebbe un intero giornale per contenerli, siamo costretti a fare una scelta per evitare di diventare una bacheca. Gli ultimi in ordine di tempo di cui diano conto sono queli del senatore dell'IdV, Giuseppe Caforio, che sottolinea come il problema sia soprattutto il sito. Un punto su cui concorda anche Vincenzo Guadalupi, capogruppo consiliare a Brindisi per Sel, Federazione della Sinistra e Guadalupi per Brindisi.

BRINDISI - Proseguono gli interventi sul rigassificatore, ci vorrebbe un intero giornale per contenerli, siamo costretti a fare una scelta per evitare di diventare una bacheca. Gli ultimi in ordine di tempo di cui diano conto sono queli del senatore dell'IdV, Giuseppe Caforio, che sottolinea come il problema sia soprattutto il sito. Un punto su cui concorda anche Vincenzo Guadalupi, capogruppo consiliare a Brindisi per Sel, Federazione della Sinistra e Guadalupi per Brindisi.

Il comunicato di Vincenzo Guadalupi

Faccio riferimento all’ultimo comunicato stampa della Brindisi Lng (velo societario della British Gas) per rendere noti i dubbi su quali siano gli interlocutori con questa azienda intende oggi instaurare un confronto ed un dialogo. Alla stato attuale, infatti, con vicende ancora oggetto di accertamento giudiziario sotto ogni profilo e con una chiara espressione della volontà della comunità brindisina e delle istituzioni, la ricerca di questo dialogo non può che essere valutata tardiva e fuori luogo.

Definire solo arroganza quella della Brindisi Lng sarebbe fin troppo facile, penso invece che sia accoppiata con una buona dose di insensatezza. Possono gli interessi aziendali di una società privata sovrapporsi a quelli di una comunità? Possono le intenzioni e la presunzione di un management farsi beffa e non tenere conto delle decisioni prese dai Consigli comunale, provinciale e regionale e ignorare la fortissima avversione della cittadinanza verso questo impianto?

Sino a che punto è lecito che si insista con un’assillante campagna propagandistica alla "cicero pro domo sua" o con sponsorizzazioni tali da essere, con difficoltà, valutate disinteressate? Sono tutte domande che spesso mi pongo con l’unico risultato di trovare insensato il comportamento della società inglese, come lo è pretendere che gli ambientalisti non usino il termine “pericoloso” quando parlano del rigassificatore e intravedere una offesa nelle loro legittime richieste di vigilanza per gli “accertamenti di legalità”.

Non è, e non può essere, sufficiente “cambiare gente” per cancellare quelle azioni oggetto di un processo penale in corso, sarebbe troppo facile e comodo. La difesa dei basilari principi della nostra democrazia va sempre sostenuta come è scontata la solidarietà alle associazioni ambientaliste, anzi vanno elogiati per il lavoro svolto in difesa del nostro territorio, per quanto riescono a fare con scarsità di mezzi contrastando spesso chi di mezzi ne possiede in abbondanza.

Assieme a tanti amici eravamo, siamo e saremo contrari al rigassificatore principalmente per la sua insulsa e irrazionale ubicazione (a vantaggio esclusivo della società costruttrice incurante dell’esistenza di una zona con alti rischi di incidenti rilevanti e di un potenziale grave danno all’economia portuale), per l’irrilevanza degli investimenti previsti (rispetto ad analoghi insediamenti), per l’assenza di un ritorno occupazionale per il territorio brindisino.

Brindisi è un territorio – in forte credito nei confronti del Paese – Italia – e deve poter decidere da sé quelle scelte che influiscono sul proprio sviluppo. Auspico che la società inglese prenda atto dell’insensatezza dei propri comportamenti e agisca di conseguenza, ponga rimedio e rispetti le volontà, istituzionali e non, già espresse e chiare. Il mio augurio è che questa città riesca, col contributo delle tante forze sane, a percorrere la strada per valorizzare le grandi potenzialità che possiede tra le quali il porto, che può e deve essere il volano dell’economia, non solo del territorio brindisino ma dell’intero Salento.

Un porto, si ripete, la cui polifunzionalità non può essere irreparabilmente condizionata da un “tappo” come il rigassificatore che si vorrebbe costruire al suo ingresso e meraviglia l’opinione espressa dal neo Presidente dell’Autorità portuale ma soprattutto auguro ai miei concittadini di non cedere all’ingannevole canto di talune sirene poiché naufragheremmo, e questa volta irreparabilmente.

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Il comunicato del senatore Giuseppe Caforio

Non  ho nulla contro la realizzazione del rigassificatore a Brindisi, ma resto fermo nel convincimento all’inopportuna localizzazione a Capobianco. Non posso accettare e tanto meno lo può l’intera comunità brindisina, il modo arrogante con cui si sta cercando di imporre il rigassificatore a Brindisi, approfittando dello stato di notevole disagio  sociale in cui versa la nostra comunità, il tutto finalizzato a fare gli interessi esclusivi di una società privata, quale Lng che continua a far finta di niente in merito al pericolo di grave incidente  rilevante, considerato che la zona di Capobianco fa parte di una estensione in cui insistono varie tipologie di impianti, censiti in parte dal ministero dell’ambiente,  che potrebbero essere  soggetti a incidenti di grande pericolosità.

Torno a ripetere che il rigassificatore non è in discussione, ma lo è la sua ubicazione, tanto più  che non va dimenticato  come siano state ottenute le varie autorizzazioni, iter che sono stati oggetto di vicende giudiziarie tuttora in corso. Inoltre mi preme  ricordare che esattamente un anno fa,  a mezzo conferenza stampa, denunciai l’attivismo di tipo lobbistico con cui si tentava di condizionare da una parte il potere decisorio e dall’altra influenzare l’opinione pubblica.

Seppur sconcertato da questo atteggiamento intimidatorio che  mi auguro non sia alternativo alla fase allettante delle promesse di sponsorizzazioni varie, portate avanti dall’ing. Monteleone in modo alquanto disinvolto (simile tanto alla tecnica  del bastone e la carota), spero che almeno gli Enti locali (Comune Provincia) e la Regione che finora hanno mantenuto la posizione di netto rifiuto al progetto, restino coerenti con quanto sin qui  sostenuto.

Mi auguro altresì che le associazione tutte mantengano le posizioni assunte in modo unitario per far fronte al momento delicato  da una parte,  e dall’altro,  l’opinione pubblica rifletta sul livello di attenzione necessario a salvaguardare la città e il porto da questo insediamento su cui si è detto di tutto e di più relativamente alla sua pericolosità e per il condizionamento del porto stesso in termini di sviluppo.

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