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Asl, emergenza-personale: la Cgil proclama lo stato di agitazione

BRINDISI – Manca il personale nell’ospedale di Brindisi, e la Cgil proclama lo stato di agitazione, scrivendo al direttore generale e al direttore sanitario dell’Asl. E con le ferie estive alle porte, il problema è di non poco conto per l’organizzazione della sanità pubblica.

BRINDISI – Manca il personale nell’ospedale di Brindisi, e la Cgil proclama lo stato di agitazione, scrivendo al direttore generale e al direttore sanitario dell’Asl. E con le ferie estive alle porte, il problema è di non poco conto per l’organizzazione della sanità pubblica.

La Funzione Pubblica Cgil comunica lo stato di agitazione con una lettera firmata dal segretario provinciale Antonio Macchia. “Siamo costretti – spiega Macchia - a ritornare sulla grave inadeguatezza della dotazione organica nell’Azienda Sanitaria Provinciale di Brindisi, che rischia di portare al collasso l’intero sistema sanitario territoriale. Oggettivamente la situazione sta diventando drammatica in quasi tutte le realtà lavorative aziendali, tenuto anche conto della peculiarità del periodo, in cui appare legittimo garantire la regolare fruizione di un congruo periodo di ferie estive. Ma, per una corretta analisi della problematica, occorre evitare di focalizzare l’attenzione solo sul contesto e sul periodo, cercando di mettere in luce eventuali elementi di debolezza dell’intero sistema”.

Dalla Cgil spiegano “che il rapporto complessivo del personale per posti letto, vede la Provincia di Brindisi tra gli ultimi posti del Sistema Sanitario Nazionale e Regionale, tenuto conto che nel passato ci sono state continue azioni di indebolimento della dotazione organica, che hanno compromesso seriamente il mantenimento di standard di qualità ed i livelli essenziali di assistenza. A ciò si aggiunge che sono stati strutturati nuove unità operative e servizi con isorisorse, ovvero senza investire opportunamente in risorse umane: medici, infermieri, eccetera. È questo, per esempio, il caso dell’ospedale “Perrino” di Brindisi (ospedale di riferimento provinciale), dove i reparti e servizi di nuova istituzione, per i quali non è stata incredibilmente prevista alcuna dotazione di infermieri, assorbono di fatto ulteriori 80 unità, con una carenza effettiva totale nell’ospedale (senza paura di smentita) di almeno 40 unità infermieristiche, che vanno ad aggiungersi alle altre carenze esistenti nelle varie realtà lavorative (ospedali, distretti, eccetera) dell’Asl Brindisi”.

In questa situazione, “i lavoratori devono compiere una vera e propria corsa ad ostacoli, per garantire l’assistenza ai pazienti. Non è più, oltretutto, possibile continuare ad assicurare l’organizzazione dei servizi e dei reparti ricorrendo perennemente sulla disponibilità al sacrificio e alla rinuncia dei dipendenti (ferie non fruite, riposi non rispettati, doppi turni, eccetera)”.

Il sindacato, insomma, è molto chiaro: “In questo modo – conclude - si rischia che ne abbia detrimento la salute dei pazienti e dei lavoratori. Per tutte queste ragioni, la Cgil proclama per il momento lo stato di agitazione di tutto il personale dipendente, in attesa che vengano immediatamente trovate soluzioni valide al problema denunciato, i cui effetti hanno una pluralità di conseguenze e responsabilità facilmente desumibili”.

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