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Partite a stoppa e strane inabilità: ecco tutti i segreti della Multiservizi

Partite a stoppa, telefonate ai numeri erotici, assenze per improbabili motivi di salute: ecco la relazione top-secret sulla Multiservizi, che il sindaco Mimmo Consales non ha fatto pubblicare per evitare che Brindisi, oltre ad essere ultima nella classifica delle città intelligenti, finisse prima nella classifica dei cittadini minchioni.

Partite a stoppa durante l’orario di lavoro, telefonate ai numeri erotici fatte con i cellulari aziendali, assenze per improbabili motivi di salute: c’è tutto questo nella relazione che l'amministratore della Brindisi Multiservizi ha presentato al comitato di governance dell’azienda. BrindisiReport.it è in grado di svelarne i contenuti che il sindaco Mimmo Consales non ha fatto pubblicare per evitare che Brindisi, oltre ad essere ultima nella classifica delle città intelligenti, finisse prima nell’annuale classifica dei cittadini minchioni.

LAVORO FUORI ORARIO. «Com’è possibile che alla Bms si facciano più straordinari che al Comune?», chiese il primo cittadino al neo-amministratore.

L’avvocato Arigliano, per nulla imbarazzato, rispose: «Sindaco, abbiamo un’azienda in cui il fatto che qualcuno lavori è di per sé straordinario. Lo sa che il 30-35% dei lavoratori non può lavorare perché inabile?».

Consales la prese ironicamente: «Anche una parte dei miei assessori è inabile, però purtroppo continua a venire al Comune».

MOTIVAZIONI ASSURDE. E fu così che i rappresentanti del comitato di governance iniziarono ad analizzare le cause di questo fenomeno. Prima di proporvele, però, una doverosa precisazione: se non avete capito cosa sia il comitato di governance, state tranquilli, non lo abbiamo capito nemmeno noi. E forse nemmeno chi ne fa parte.

Lavoratore 1: «Non posso occuparmi del verde pubblico perché il giardinaggio mi ricorda mia moglie, che è venuta a mancare mentre innaffiava le piante sul balcone».

Lavoratore 2: «Non posso occuparmi della manutenzione delle scuole perché io a scuola non ci sono mai andato e mi ritrovo qui soltanto grazie al mio amico consigliere comunale, quindi non rompetemi le palle».

Lavoratore 3: «Pensate che io non abbia lavorato per tutta la vita ed ora sia arrivato qui per iniziare a lavorare?».

Leggendo queste giustificazioni, il sindaco Consales si commosse: «In tutta la mia carriera di giornalista non sono mai riuscito a scrivere delle frasi così fantasiose. Questi “lavoratori” andrebbero premiati...».

«Lo hanno già fatto - rispose Francesco Arigliano -. Ad ognuno di loro è stato dato in dotazione un telefono cellulare aziendale. Così potevano avvisare per tempo quando avrebbero avuto voglia di venire a lavorare».

SCONTRO POLITICO. «Questa situazione è frutto di sette anni di immobilismo del centrodestra», gridò il sindaco nella consueta conferenza stampa del lunedì, del martedì, del mercoledì, del giovedì e del venerdì mattina.

«Veramente ci sarebbero anche queste assunzioni volute dal centrosinistra», replicò Mauro D’Attis nella consueta conferenza stampa del lunedì, del martedì, del mercoledì, del giovedì e del venerdì pomeriggio.

Consales non arretrò di un passo: «Questa è la dimostrazione che tutti sono bravi a fare i danni che avete fatto voi. Ma noi riusciremo a fare di meglio». E non si capì se era una promessa, una minaccia, o entrambe le cose.

LE SOLUZIONI. Pur di salvare la Brindisi Multiservizi, i lavoratori che lavoravano ma soprattutto quelli che non lavoravano (a cui i politici si sentivano più affini), furono individuate delle soluzioni.

I lavoratori inabili sarebbero stati subito spostati nelle sedi della Snai-Giobet, così almeno avrebbero avuto modo di ammazzare il tempo.

Per risanare la situazione debitoria, invece, alla Bms il Comune avrebbe affidato subito nuovi servizi: l’elemosina fuori dai supermercati (con buona pace degli extracomunitari); la pesca delle carpe; il servizio taxi dei giornalisti che, rimasti privi di pass per il parcheggio, minacciavano di non presenziare più alle conferenze stampa di Consales; la coltivazione dei campi incolti, decisa dal sindaco dopo un scambio di battute con Giampiero Pennetta che lo invitava educatamente ad andare “a zappare la terra!”.

«Ora che abbiamo risolto i problemi più urgenti - dissero Arigliano e Consales all'unisono - possiamo lasciare libera la sala riunioni dell'azienda, affinché vi si possa svolgere il torneo settimanale di stoppa. È giusto che dopo una settimana di lavoro si concedano delle ore di svago ai nostri dipendenti».

 

Avete letto un articolo di satira: persone e fatti citati in quest'articolo sono completamente inventati.

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