BRINDISI - Aveva ricordato all'amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, appena il 6 luglio scorso, che quella prima pietra per il carbonile coperto di Cerano si sarebbe potuta posare prima. E ha ricordato l'episodio, e l'urgenza di procedere con ambientalizzazioni e bonifiche, anche l'altro ieri sera nel discorso programmatico alla prima seduta del nuovo consiglio comunale. ma oggi lo stesso sindaco Mimmo Consales rileva che l'iter autorizzativo dell'opera non è stato certo velocissimo, e che bisogna far presto, anche da parte del Comune.
Un investimento di 120 milioni di euro per sostituire nella centrale Enel di Cerano, a sud di Brindisi, la più grande d'Italia, il carbonile a cielo aperto con due nuove strutture a cupola stagne e completamente automatizzate. La dispersione di polveri dal carbonile di Cerano è uno dei principali problemi di impatto ambientale della centrale "Federico II", oggetto anche di indagini da parte della procura di Brindisi. Con le due "dome" si giungerà dunque ad un punto di svolta. La costruzione delle nuove strutture richiederà 39 mesi ed impiegherà 300 unità aggiuntive. Presenti alla posa simbolica della prima pietra l'amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, la vice presidente della Regione Puglia, Loredana Capone, il sindaco Mimmo Consales e il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese.