Barche, società offshore e Iva evasa: conti sequestrati a due noti fratelli brindisini
BRINDISI – Due imbarcazioni del valore complessivo di 250 mila euro, una presunta evasione da 50 mila euro, una società con sede in un paradiso fiscale per non pagare l'Iva ma riconducibile a due fratelli, importanti operatori marittimi brindisini, e quattro indagati in tutto compreso il commercialista dei due imprenditori ed il legale rappresentante di un centro nautico di Mesagne, in qualità di venditore delle barche in questione, che pare ora siano sparite. Sono questi gli elementi attorno ai quali ruota l’inchiesta aperta dal sostituto procuratore della Repubblica Raffaele Casto, e condotta ai militari del Nucleo provinciale di polizia tributaria diretti dal maggiore Gabriele Sebaste. Evasione dell’imposta sul valore aggiunto (Iva), attraverso l’interposizione di una società della regione di Madeira - isola a regime fiscale privilegiato – per un compravendita “truccata” di due piccoli yacht da nove metri, intestati alla società portoghese, ma rimasti dal 2007 fino a qualche mese fa a Brindisi ormeggiati nel porticciolo di Bocche di Puglia, e poi volatilizzatisi prima dell’arrivo dei finanzieri . I quali, non potendo apporre i sigilli alle imbarcazioni da diporto, hanno proceduto con un sequestro per equivalente sui conti della società dei due noti fratelli.