"Con quella trappola al mio ex marito non c'entro nulla"
BRINDISI - E’ accusata, insieme al nuovo compagno, di aver ordito la messinscena che il 29 marzo dello scorso anno fece finire agli arresti il marito, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. A seguito di una soffiata da parte di confidente abituale, i carabinieri scovarono negli pneumatici dell’auto di Marco Santese, brindisino, 30 anni, poco meno di 24 grammi di quella che sembrava cocaina. Dopo ventisei giorni trascorsi fra carcere e domiciliari le analisi disposte dalla procura rivelarono che si trattava non di droga, ma di zucchero, banale disaccaride di saccarosio. A un anno dalla incredibile vicenda che vide per protagonista un parrucchiere di Brindisi, Marco Santese, 30 anni, il gip Paola Liaci ha accolto la richiesta del pubblico ministero Giuseppe De Nozza, rinviando a giudizio per calunnia aggravata e falso i presunti autori del depistaggio: la ex moglie dell’uomo e il nuovo compagno, i brindisini Monica Biasi (25 anni) e Antonio Sanasi (40 anni).