BRINDISI - Morì il 10 gennaio scorso per occlusione intestinale, Maria Carmela De Fazio aveva solo 42 anni. Si è tenuta questa mattina l’udienza preliminare del processo per omicidio colposo a carico dei due medici Vincenzo Casto, 45 anni e Renato Malinconico, 80 anni, entrambi in forza della clinica privata che, secondo l’accusa, non si accorsero di quello che stava succedendo alla paziente brindisina, per presunta negligenza, o imperizia. Citata in qualità di responsabile civile, con l’avallo del gup Nicola Lariccia, la casa di cura dove la donna era ricoverata da tempo per problemi legati ad una stato depressivo, “La casa d’oro” di Taviano, in provincia di Lecce. Si sono costituiti parte civile otto persone fra i parenti della 42enne, assistiti dagli avvocati Riccardo Mele e Livia Orlano. Si continua il 25 novembre.
BRINDISI - Aveva 42 anni e soffriva di disturbi depressivi ma godeva, per il resto, di ottima salute. E’stata strappata all’affetto dei suoi cari da una morte improvvisa e inaspettata. Avvenne il 10 gennaio scorso. I medici legali interpellati dal sostituto procuratore di Lecce Giuseppe Capoccia, hanno acclarato che la brindisina Maria Carmela De Fazio è morta per occlusione intestinale, effetto collaterale dei farmaci per la cura della depressione somministrati nella clinica “Casa d’Oro” di Taviano dove la donna era stata ricoverata. Dopo le conclusioni dei medici Roberto Vaglio e Carmine Chiumaurlo, il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio dei medici che avrebbero dovuto vigilare sulle condizioni della donna, entrambi in forza alla clinica privata di Taviano: si tratta di Vincenzo Casto, 45 anni e Renato Malinconico, 80 anni.