TARANTO - La ricostruzione è quella che ha sostenuto l’accusa durante le 52 udienze del processo che si è celebrato dinanzi alla Corte d’Assise di Taranto. Sarah Scazzi, 15 anni, fu uccisa dalla cugina Sabrina e dalla zia Cosima Serrano.
Tutti i delitti, normalmente, scuotono le coscienze e molti di essi colpiscono perché sembrano possibili all’esperienza di ognuno. L’uccisione di un uomo è già di per sé un atto sconvolgente, ma quando tra l’autore e la vittima dell’omicidio esiste un legame familiare, il senso di orrore e i sentimenti di riprovazione aumentano sino a determinare una parziale negazione sociale del fenomeno: se ne prende atto e, allo stesso tempo, si tende ad attribuire un nesso causale tra disturbi psicopatologici ed atto omicida; l’autore di un simile reato non può che essere un “pazzo”, uno “squilibrato”, un “mostro”.