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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Calo carbone: 83 lavoratori in cassa integrazione. Cobas proclama sciopero generale

La ditta portuale Sir costretta a fronteggiare la temporanea mancanza di commesse. Il sindacato organizza un corteo contro le tante vertenze del territorio

BRINDISI – La forte riduzione dell’attività della centrale Enel Federico II di Cerano, con conseguente drastico calo delle attività di movimentazione del carbone, è alla base di una vertenza occupazionale che si riaccende nel porto di Brindisi. La ditta Sir – servizi portuali ha infatti comunicato ai sindacati di aver attuato la cassa integrazione ordinaria nei confronti di 83 lavoratori impegnati in ambito portuale, per i mesi di febbraio e marzo 2024. Come spiegato nella lettera, l’azienda fra dicembre e gennaio aveva già dovuto affrontare il problema di un esubero di manodopera, riducendo il personale impiegato nelle attività di sbarco e trasporto carbone. Ora la società versa in una situazione (temporanea) di mancanza di commesse che potrebbe protrarsi per 13 settimane. 

Quest’ultima vertenza si aggiunge a quelle che riguardano il comparto energetico, chimico, aeronautico e delle società partecipate (Brindisi Multiservizi e Santa Teresa). Lo rimarca il sindacato Cobas, che ha convocato uno sciopero generale per mercoledì 31 gennaio, dalle ore 9 alle ore 12, organizzando una manifestazione che alle ore 9 partirà dalla stazione di Brindisi. 

Il sindacato denuncia anche i nodi riguardanti “sanità, precariato diffuso, unitamente alla lotta alle pensioni da fame, contro i furti sulle bollette di luce e gas, per una vera sanità pubblica, per una scuola pubblica”.  Il segretario provinciale del sindacato, Roberto Aprile, lancia un “appello a costruire un ‘fronte unico’ della città di Brindisi e provincia capace di sostenere una grande risposta al governo nazionale e regionale ed aziende per ottenere risultati concreti alle crisi occupazionali esistenti”.

Lo sciopero – prosegue Aprile - è anche contro chi vuole approfittare di questa grave crisi occupazionale e sociale per imporre al nostro territorio ulteriori scelte calate dall’alto. Tragico esempio di imposizione il ‘Bombolone’ nel bel mezzo di Costa Morena che mette nei seri guai le attività di porto ed aeroporto; il Cobas ha sempre avuto come obiettivi tra i più importanti proprio il porto ed aeroporto dove addirittura smantellano la torre di controllo lasciando per terra centinaia di lavoratori”.  

Il corteo organizzato per il 31 gennaio “attraverserà le strade del centro per arrivare prima al Comune e poi in piazza Santa Teresa, dove con i diversi rappresentanti presenti al corteo saliremo in Prefettura per una riunione”. Il sindacato chiederà al prefetto di Brindisi, Michela La Iacona, “di sostenere la urgente necessità di un incontro qui a Brindisi con il governo nazionale e regionale ed aziende interessate”.

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