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Gruppo Dema, lo stabilimento brindisino Dar potrebbe essere ceduto

Incontro in Regione sul tema. Inoltre, il sindacato Cobas ha partecipato insieme ad una folta delegazione di lavoratori Dcm al tavolo di monitoraggio

Il sindacato Cobas ha partecipato insieme ad una folta delegazione di lavoratori Dcm al tavolo di monitoraggio convocato dal presidente della Task Force Regionale sulla Occupazione, Leo Caroli, nel pomeriggio di ieri, martedì 21 marzo, a Bari presso la presidenza della Regione Puglia. Per il Cobas, "le conclusioni finali del tavolo portano ad avere un filo di speranza in più sul destino dei 66 lavoratori Dcm rimasti dagli oltre 110 iniziali che ad aprile finiranno la cassa integrazione e saranno licenziati".

La riunione vedeva la presenza oltre ai rappresentanti di Dcm anche dell'amministratore del gruppo Dema, Angelo Rodolfi, gruppo proprietario a Brindisi dei due stabilimenti Dema e Dar in procinto di essere chiusi. Per il Cobas, "proprio dal rappresentante della società Dema sono venute le cose più interessanti". E cioè: il gruppo Dema è in una fase di concordato preventivo; vuol dire che devono essere sviluppate le azioni migliori per favorire il massimo recupero economico dei creditori e queste devono essere accettate da un Tribunale, in questo caso quello di Napoli.

Il gruppo Dema ha ritirato in questi giorni un primo programma di concordato preventivo che prevedeva la chiusura dei due stabilimenti brindisini per presentarne uno nuovo per la prossima udienza del 12 aprile presso il competente tribunale di Napoli. Il nuovo concordato preventivo prevede la possibilità di cedere lo stabilimento Dar di Brindisi a un possibile acquirente, anche con le commesse che lo stabilimento ha attualmente, e un recupero occupazionale della crisi brindisina.

Il Cobas ha sostenuto nel corso di questi mesi che l'eventuale soluzione prevista per gli stabilimenti Dema e Dar doveva vedere un coinvolgimento dei lavoratori Dcm. Spiegano dal sindacato: "Lo abbiamo sostenuto nel corso degli incontri avuti con il ministro Fitto, l'onorevole D'Attis, il presidente della Regione Puglia Emiliano, da cui abbiamo ricevuto un ampio sostegno per una positiva conclusione della vertenza Dcm.

Cobas è consapevole dei tempi stretti dettati dalla fine della cassa integrazione prevista per il 23 aprile; per questo ha sostenuto fortemente nel corso della riunione la creazione di un "bacino di competenze, di professionalità" formato dai lavoratori Dcm legato ad un possibile rilancio lavorativo di Dar con i nuovi acquirenti. Si potrà assistere così a un loro ritorno nello stabilimento ex-Gse dove hanno lavorato per 20 anni.

Infine, spiegano dal Cobas: "Una considerazione sul 'bacino di professionalità'. Lo abbiamo già sperimentato con la vertenza Nubile dove i lavoratori impegnati a suo tempo ritorneranno al loro posto di lavoro quando saranno ultimati gli impianti previsti per la chiusura del ciclo dei rifiuti. La riunione si è chiusa con l’aggiornamento a breve".

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