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Il Tar: l'Authority dimostri spese servizi

BRINDISI – L’Autorità portuale di Brindisi dovrà passare dalle enunciazioni ai numeri, nero su bianco, per dimostrare quali e quanti servizi eroga ai passeggeri e assieme a ciò, quanto prevede in bilancio per i servizi stessi e quanto spende. Una relazione dettagliata che è stata chiesta all’Authority brindisina dal Tar di Lecce nell’ambito dell’esame del ricorso presentato dall’avvocato Tommaso Marrazza per conto dell’Associazione agenti marittimi raccomandatari e di alcuni operatori portuali e società armatrici. Il ricorso era stato inoltrato ai giudici amministrativi avvero l’ordinanza della stressa Autorità portuale che impone un diritto di imbarco su passeggeri e veicoli.

BRINDISI – L’Autorità portuale di Brindisi dovrà passare dalle enunciazioni ai numeri, nero su bianco, per dimostrare quali e quanti servizi eroga ai passeggeri e assieme a ciò, quanto prevede in bilancio per i servizi stessi e quanto spende. Una relazione dettagliata che è stata chiesta all’Authority brindisina dal Tar di Lecce nell’ambito dell’esame del ricorso presentato dall’avvocato Tommaso Marrazza per conto dell’Associazione agenti marittimi raccomandatari e di alcuni operatori portuali e società armatrici. Il ricorso era stato inoltrato ai giudici amministrativi avvero l’ordinanza della stressa Autorità portuale che impone un diritto di imbarco su passeggeri e veicoli.

Si tratta, più precisamente, dell’ordinanza ribattezzata “buoni e cattivi”, che aggiorna il precedente sistema di imposizione dei diritti (l’Autorità portuale non può imporre alcuna tassa), agevolando con un meccanismo di sconti le compagnie che mettono il linea navi di recente varo, penalizzando gli altri e quindi non tenendo conto delle certificazioni di sicurezza e delle autorizzazioni che invece non prevedono tale discrimine. La decisione del Tar di Lecce è stata accolta con grande interesse e soddisfazione dagli agenti marittimi brindisini.

“Il provvedimento è molto importante, in quanto dopo anni di contenzioso fra gli armatori e l’Autorità portuale – dice Mino Taveri, agente marittimo raccomandatario – il Tar, su nostro recente ricorso, vuole conoscere il tipo di servizi resi ai passeggeri  ed i relativi costi inseriti in bilancio, ciò a fronte dei milioni di euro incassati negli anni da parte della stessa Autorità dai passeggeri e dai veicoli imbarcati o sbarcati nel porto di Brindisi”.

La faccenda perciò non è affatto chiusa: “Ci riserviamo di esaminare la relazione dell’Autorità portuale – conclude Taveri – per poi formulare le nostre obiezioni, tenuto conto che da anni gli operatori marittimi lamentano l’assenza di servizi essenziali per i passeggeri, quali ad esempio la stazione marittima”.

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