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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Sticchi: "Il deposito Edison un'opportunità, ma si battano i pugni per le ricadute"

Intervento del consigliere comunale Jacopo Sticchi sul serbatoio costiero di Gnl

Riceviamo e pubblichiamo un intervento sul deposito costiero Edison da parte di Jacopo Sticchi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia

Ricominciamo da Tre, come il vecchio film del compianto Massimo Troisi. Il 27 ottobre 2023 Il consiglio comunale di Brindisi vota un documento politico alla quasi unanimità. Alla luce della determinazione del consiglio comunale vengono introdotte in parlamento una serie di perplessità e dubbi tali da portare in commissione ambiente una proposta di ritiro del decreto interministeriale n. 17487 del 22 agosto 2022. Il governo di Giorgia Meloni “boccia” la richiesta e “tira dritto” per la sua strada: “Il deposito s’ha da fare”.

Fin qui la breve storia, la sintesi di una questione che merita approfondimento, riflessione appunto. Nel Giugno del 2021 la Commissione Europea approva il Pnrr redatto dall’allora governo Draghi; a questo punto molti si chiederanno ma cos’è il Pnrr? In parole semplici un’abbuffata di denaro (sia chiaro, danaro preso in prestito dall’Italia e non certo dal signor Draghi & company). Chi partecipa alla “grande abbuffata” (di “vil danaro”) che tutti i cittadini Italiani dovranno nel tempo restituire?

Chi è Edison? Una multinazionale “Transalpina” sostanzialmente quasi totalmente “Francese”. Ricapitoliamo, la Commissione Europea all’economia, presieduta da Paolo Gentiloni, approva il Pnrr presentato dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Come si arriva alla scelta della collocazione del deposito costiero nel porto di Brindisi? Vediamo un po' facendo due calcoli. Il governo Draghi attraverso il Pnrr ottiene i finanziamenti per alcune opere, tra cui rientra il deposito costiero di Gnl nel porto di Brindisi che è gestito dall’Autorità portuale, che fa capo a Bari e quindi alla Regione Puglia, e quindi ad Emiliano, fin qui tutto chiaro. 

Poi in data l’11 febbraio2021 veniva depositato un ordine del giorno al consiglio comunale di Brindisi che il successivo 22 febbraio 2021 lo approvava. Questo OdG recita testualmente: “impegna il Sindaco (R. Rossi) a favorire per quanto di propria competenza la realizzazione del progetto Gnl Edison Spa…” ed anche qui sembra tutto normale. Governo Europeo, Governo Italiano, Regione Puglia e Comune di Brindisi, tutto o quasi a sinistra: per gli appassionati dei cartoon, “Svicolone” diceva “svicolo tutto a mancina”. 

Poi sono cominciati i ripensamenti, i distinguo, ovviamente tutti (o quasi) di sinistra, vari parlamentari, governatore Regione Puglia, ex Sindaco (Rossi), Pd, ecc. ecc., a cui si aggiunge “l’ambientalismo”, quello che non ho avuto difficoltà di chiamare “di facciata”, “di parte”. 

Mi sia consentito, aggiungo anche i “resoconti” giornalistici che sembrano essere più che altro un racconto del racconto, racconto fatto dai singoli “attori”, come dire, soli se la suonano e soli se la cantano. Sicché balzano agli onori della cronaca politica ed appaiono come i difensori, ora degli interessi della Città, ora di quelli dell’ambiente, gli stessi che poco tempo addietro hanno causato quello che non ho difficoltà a definire un “pastrocchio politico”.

Brindisi, Brindisi, in quali mani sei stata? Dove ti hanno portata? Lustri di indecenza politica saranno difficili da recuperare. Ma proseguiamo con l’analisi della questione, la prima vera anomalia sono i cosiddetti ambientalisti che non ritengono di interessarsi della questione (ed è per questo che nel mio intervento in consiglio comunale li ho definiti di sinistra). Tra questo documento ed il tentativo di approvare la vera e propria delibera passano circa 5 mesi. Sappiamo poi che la delibera di consiglio non è stata discussa poiché è mancato il numero legale e non perché i consiglieri si trovassero in vacanza (siamo a fine luglio), in quanto al primo appello il numero delle presenze era ampiamente sufficiente a consentire la regolarità della seduta, ma durante la discussione, alcuni consiglieri di maggioranza del Pd (uniti a quelli di minoranza), fuggono. Ciò non toglie che la mancata decisione da parte del Consiglio comunale è completamente in linea con gli interessi di Edison, del Governo centrale, della Regione Puglia e dell’Autorità Portuale. Ci sta, è anche questo un modo di fare la politica, piaccia o non piaccia, io preferisco assumermi le mie responsabilità, ma non possiamo mica essere tutti uguali. Ci sta anche questo.

Il 22 agosto 2022 il Ministero della Transizione Ecologica di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, poco prima della vittoria delle elezioni politiche da parte del centrodestra guidato dalla Meloni, autorizza Edison SpA all’installazione ed esercizio del deposito costiero a Brindisi. 

Epilogo

L’8 ottobre 2023 il governo ha messo la parola fine. L’impianto s’ha da fare.Da cittadino Italiano, ma soprattutto da brindisino, confermo quanto già detto in consiglio comunale, ovvero di essere favorevole alla realizzazione dell’impianto per la ragione che non era più possibile ritornare indietro. Il “silenzio assenso” del Comune ha di fatto autorizzato l’impianto già nel 2021, praticamente in linea con il governo attuale. Non penso che i cittadini abbiano compreso questo camaleontismo. Personalmente ritengo che i sacrifici che tutti gli Italiani dovranno sopportare per ripagare il debito del Pnrr non debba essere vanificato da atteggiamenti così illogici, ritengo altresì che il fatto di usufruirne sia una grande opportunità per l’intera città; semmai infatti va sostenuto il sindaco ad alzare la voce circa le ricadute e non mi riferisco a quelle del dopo intervento. Si cominci a valorizzare le imprese cittadine, i professionisti brindisini, affinché le ricadute non siano solo quelle delle prestazioni di manovalanza, non siamo solo manodopera, siamo anche altro. Su questo non bisogna transigere, bisogna semmai alzare la voce e battere i pugni. 

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