Intervento/ "Ecco come la Camera di commercio intralcia gli imprenditori locali"

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento del lettore Salvatore Ancona sui disagi per gli imprenditori derivanti dalle nuove pratiche di iscrizione e variazione dati delle imprese stabiliti dalla Camera di commercio di Brindisi. 

Con delibera del 26 novembre 2015 la Camera di commercio di Brindisi ha stabilito che le pratiche di iscrizione e variazione dati delle imprese iscritte dovranno essere firmate con firma digitale del titolare o legale rappresentante, che non potrà più dare mandato ad un professionista di firmare digitalmente in sua vece.

Questo impone a tutti gli iscritti (coltivatori diretti, imprenditori agricoli, artigiani, commercianti, amministratori ecc.) di dotarsi di apposito dispositivo di firma digitale. Ovviamente il dispositivo ha un costo e deve essere rinnovato periodicamente (a pagamento). Ma soprattutto la novità impone a tutti di recarsi personalmente presso la camera di commercio o altro ente certificatore per acquistare il dispositivo, con considerevole disagio per tutti. Questo atteggiamento della CCIAA di Brindisi è perfettamente in linea con il mal costume diffuso (specie negli gli enti pubblici brindisini) di voler sempre creare le condizioni di lavoro più gravose possibili per le imprese, che vengono considerate spesso come il nemico da aggredire ed abbattere.

In tutto questo è davvero assordante il silenzio dei nostri ordini professionali (primo tra tutti l'Ordine dei Commercialisti di Brindisi) che non hanno neppure provato ad opporsi ad un simile atteggiamento ostativo e miope dell'ente camerale. Spero vivamente che il decreto di riordino in fase di varo da parte del governo, preveda la cancellazione di questo ente inutile e spesso dannoso per tutti. 

LA RISPOSTA DELL'ENTE CAMERALE