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La giungla degli orari: protestano i pendolari dei treni regionali

BRINDISI – Per ora l’hanno firmata in 145, la petizione indirizzata a Trenitalia, al Ministero dei Trasporti e all’assessore regionale ai Trasporti, Guglielmo Minervini. Sono i pendolari che ogni giorno salgono sui treni regionali della linea Taranto-Brindisi, e poi Brindisi-Bari, per fare lo stesso percorso a ritroso alla fine della giornata lavorativa. Sono professori, dipendenti e funzionari pubblici di ogni settore, impiegati di società private, studenti e operai. E non riescono più a far quadrare la loro vita con i tempi scanditi dall’orario invernale delle ferrovie, che fa saltare coincidenze e quindi ogni possibilità di saltare sul treno giusto al momento giusto.

BRINDISI – Per ora l’hanno firmata in 145, la petizione indirizzata a Trenitalia, al Ministero dei Trasporti e all’assessore regionale ai Trasporti, Guglielmo Minervini. Sono i pendolari che ogni giorno salgono sui treni regionali della linea Taranto-Brindisi, e poi Brindisi-Bari, per fare lo stesso percorso a ritroso alla fine della giornata lavorativa. Sono professori, dipendenti e funzionari pubblici di ogni settore, impiegati di società private, studenti e operai. E non riescono più a far quadrare la loro vita con i tempi scanditi dall’orario invernale delle ferrovie, che fa saltare coincidenze e quindi ogni possibilità di saltare sul treno giusto al momento giusto.

Quindi il rischio di perdere le coincidenze è altissimo, l’evento si verifica spesso, e se un detentore di abbonamento sale sul primo convoglio di passaggio a Brindisi (o nella località di lavoro, per il rientro), magari un Intercity o un Eurostar, gli tocca pagare il biglietto. In più, le carrozze presentano un problema atavico per i collegamenti ferroviari al Sud: sono sporche. Di tutto questo si parla nella lettera di accompagnamento alla petizione promossa da Loredana Blonda e “da tanti altri viaggiatori”. Saranno ascoltati? Chiedono solo di modificare gli orari in maniera tale da lasciare un margine sufficiente per non perdere le coincidenze.

Ecco come viene dettagliatamente descritta la situazione riguardo il treno Taranto-Brindisi n.3605 (con arrivo a Brindisi alle ore 7.28) e al treno Brindisi-Bari n.8292 (con arrivo a Bari alle ore 9.00): “Conoscendo infatti il proverbiale ritardo dei treni, siamo troppo spesso costretti ad attendere i successivi collegamenti perché mentre arriviamo in stazione il suddetto treno è già in partenza, inoltre i binari sono così distanti tra loro (il n.3605 arriva infatti, di solito, al IV binario mentre il n.8292 parte dal I binario) che, mentre effettuiamo il passaggio sotterraneo, il treno parte”.

“Tra l’altro – si legge nella lettera a Trenitalia, al Ministero dei Trasporti e alla Regione Puglia - ci preme sottolineare che il treno nasce a Brindisi quindi posticipando di qualche minuto la partenza, si eviterebbero molti disagi. Anche i pendolari provenienti da Lecce con il treno n.12542 lo troverebbero comodo per proseguire per Bari. Evidenziamo, inoltre,  che tutti gli uffici e i capotreno vengono quotidianamente informati del problema, e che il treno n.8292 è l’unico ad effettuare alcune fermate intermedie  (Carovigno, Ostuni, ecc.) per cui i viaggiatori interessati che non riescono a prendere quella  coincidenza (se pur in teoria non più esistente) sono costretti ad attendere per più di tre ore!!! con conseguenti ritardi sul posto di lavoro.  In compenso però ci sono abbastanza treni veloci o cosiddetti (Eurostar ed il nuovissimo Acquario) a poca distanza tra di loro che però, nonostante i già cari  abbonamenti pagati, non possiamo prendere se non con l’acquisto di un ulteriore biglietto!”.

Analoga situazione sulla via del ritorno: “Lo stesso problema si presenta per la linea Bari-Brindisi e Brindisi-Taranto con vari treni, ad esempio il n.8293 (con arrivo a Brindisi alle ore 13.36) e il n.3610 (che parte da Brindisi alle ore 13.25), per pochi minuti, infatti, bisogna aspettare i successivi collegamenti. In ossequio alla vostra politica d’interazione con i clienti, secondo noi fondamentale, - dicono i sottoscrittori della petizione a Trenitalia - evidenziamo altri disservizi che purtroppo siamo costretti a vivere quotidianamente: il treno n.12523 delle 13.40 (arrivo a Brindisi alle ore 15.04) non trova nessun collegamento per Taranto fino alle ore 16.30; troppo spesso vi sono ore di intenso traffico ferroviario per le stesse mete (del tutto comprensibile visto che sono considerate ore di punta) ma che corrisponde poi ad una totale assenza di collegamenti in altre fasce orarie, come ad esempio, chi da Monopoli deve raggiungere la vicina Fasano o le lontane Lecce o Taranto, dalle 16,23 (treno n.12483) deve attendere le 18,24 (treno n.12531), semplicemente perché il treno n. 12573 non effettua la fermata in quella cittadina”.

Cosa propongono i viaggiatori? “Chiediamo quindi che vi sia una, se pur minima, razionalità nella composizione degli orari che permetta ai pendolari di non rendere ancor più gravoso il viaggio giornaliero! Riteniamo in ogni modo che così come già avviene nelle maggiori aziende europee e non solo, anche Trenitalia dia maggiore ascolto alle esigenze dei consumatori e ai loro consigli. Vi ricordiamo, infatti, che se i treni fossero funzionali e puliti un maggior numero di lavoratori e  studenti, ma anche semplicemente viaggiatori occasionali sceglierebbero di usufruire dei vostri servizi sicuramente più sicuri ed economici dell’uso dell’autovettura, quindi avreste tutto da guadagnarci!!! Tra l’altro sarebbe più semplice per noi comprare abbonamenti anche più costosi ma che ci permettano di prendere treni diversi, come l’Acquario (inserito sopprimendo spesso treni regionali); flessibilità queste ormai presenti in tutte le logiche aziendali!”.

La conclusione è un invito alla razionalità dal punto di vista degli utenti: “Di certo non pretendiamo che i treni siano realizzati in conformità alle esigenze d’ogni singolo viaggiatore, che sarebbe del tutto impossibile, ma semplicemente che siano organizzati in  maniera più logica e funzionale”.

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