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I sindacati chiedono incontro al sindaco sull'Aia per Enel-Cerano

I sindacati confederali vogliono sapere dal sindaco di Brindisi, Angela Carluccio, quali siano le ragioni del no del Comune di Brindisi al rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale alla “Federico II”

BRINDISI – Fortemente preoccupati per il futuro della centrale termoelettrica Enel di Cerano, e per la sorte collegata di tutto l’indotto degli appalti di manutenzione degli impianti, del trasporto e movimentazione del carbone, e dei servizi ausiliari (pulizie industriali, sorveglianza), i sindacati confederali vogliono sapere dal sindaco di Brindisi, Angela Carluccio, quali siano le ragioni del no del Comune di Brindisi al rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale alla “Federico II”.

Lo annunciano le segreterie dei sindacati di categoria del settore energia, Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil : “Per parte nostra riteniamo essenziale conoscere, le motivazioni che hanno indotto lei sindaca e forse l’intera giunta comunale a deliberare un parere sfavorevole, che crediamo sia stato supportato da valutazioni tecniche ostative manifestate in sede di conferenza dei servizi presso il Ministero dell’Ambiente”, si legge nella lettera inviata alla Carluccio.

“Per tutto quanto premesso, con la presente, chiediamo una convocazione, alla presenza delle segreterie confederali, prima della fase istruttoria presso la Presidenza del Consiglio, procedura prevista in caso di dissensi registrati nei procedimenti autorizzativi e che impediscono l’emanazione del provvedimento finale per l’esercizio degli impianti”.

Cgil, Cisl e Uil ricordano al sindaco che “qualche anno fa, illustrarono e consegnarono un documento nel quale si confermava la necessità di continuare a chiedere alle aziende elettriche, investimenti per l’innovazione tecnologica dei processi produttivi, la salvaguardia dell’ambiente, la tutela della salute, la conferma della presenza degli impianti industriali, la salvaguardia dei livelli occupazionali”.

Oggi gli assetti della centrale, malgrado le rassicurazioni di Enel circa il mantenimento della produzione termoelettrica a Brindisi, e al cospetto di una crisi globale del mercato energetico, non consentono di dormire sonni tranquilli, dicono i sindacati, e vogliono perciò ragionare con il Comune sulle strategie più idonee per affrontare la situazione, anche per non vanificare il lavoro che le stesse organizzazioni sindacali assieme al prefetto Annunziato Vardè stanno conducendo per riportare serenità e garanzie per il territorio nel sistema degli appalti Enel, a tutela principalmente dell’occupazione.

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