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Economia

L'Authority delibera l'acquisto del terminal privato di Costa Morena

Intanto riparte l'iter del progetto Asi per il piazzale Tir. Porti e burocrazia: Brindisi diventa un caso nazionale

BRINDISI – Qualcosa, alfine, si muove sul fronte del porto, e si tratta di buone notizie per l’economia marittima brindisina. Nella giornata di ieri il Comitato di gestione dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale, presieduto da Ugo Patroni Griffi, ha approvato il progetto di acquisto del Brindisi Terminal, la stazione marittima privata della società “Il Mondo” (famiglia Taveri) ubicata all’esterno del varco doganale di Costa Morena – Punta delle Terrare, per integrarla nel carente sistema di accoglienza a passeggeri e operatori dell’autotrasporto internazionale che la stessa authority intende ammodernare, adeguare e dotare di altre strutture.

Si tratta tuttavia di una operazione subordinata allo sblocco del progetto Interreg 2014-2020 Grecia-Italia Dock-Bi, e al passaggio all’Autorità di Sistema portuale dell’intero piazzale che si trova sempre all’esterno del varco doganale, dove sostano i Tir, che con il Dock-Bi sarà totalmente ristrutturato e dotato di ulteriori servizi. E anche su questo punto la situazione registra finalmente una evoluzione positiva, come ci ha spiegato il presidente del Consorzio dell’Area di Sviluppo industriale, Domenico Bianco.

Tir fuori dal varco di Costa Morena Ovest-2

L’allarme di Assoporti parte dal caso Brindisi

Terza questione, l’impatto della burocrazia sui piccoli cantieri portuali. Ne parla oggi “Il Secolo XIX” di Genova, testata molto autorevole anche nel campo della portualità. Il giornale genovese annuncia che Assoporti, l’associazione nazionale degli enti di gestione degli scali marittimi italiani, ha chiesto un incontro urgente al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture allarmata dall’effetto-stop sui piccoli progetti ed interventi che potrebbe avere proprio un caso che riguarda Brindisi.

Si tratta della richiesta di variante al Piano regolatore portuale richiesta dal Provveditorato interregionale delle Opere pubbliche all’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale per la semplice realizzazione del chiosco che dovrà ospitare l’info-point a servizio dei crocieristi.

Di questo passo si rischia una brusca frenata per tutte le opere minori di cui tuttavia i porti italiani hanno urgente bisogno, dice Assoporti, anche perché ad oggi nessun Piano di sistema dei nuovi piani regolatori delle authority che governano reti composte da vari porti è stato varato a quattro anni dalla riforma della legge 84/1994, e il ministero sembra a sua volta bloccato su questo problema.

croceristi vicino alle bancarelle-2

Accelerata dell’operazione terminal e del Dock-Bi

Tornando al problema dell’acquisizione del terminal privato al patrimonio dell’Adsp del mare Adriatico Meridionale, e al problema piazzali di sosta e servizi ai passeggeri, il presidente del Consorzio Asi di Brindisi ha detto a BrindisiReport che la Regione Puglia è pronta e disponibile a concedere la deroga necessaria al Piano paesaggistico territoriale regionale (Pptr), necessaria per il progetto Dock-Bi.

Come già spiegato in altro articolo tempo addietro, per un ritardo in un adempimento dovuto molti anni fa al Comune capoluogo, la zona industriale di Brindisi è qualificata paradossalmente come qualsiasi altra area edificabile, quindi non è possibile realizzare interventi a meno di 300 metri dalla costa. In attesa di una revisione, richiesta dall’Asi – spiegò anche quella volta Domenico Bianco – si dovrà procedere con deroga regionale, e successivo parere del ministero competente, per attuare il progetto Dock-Bi di cui lo stesso Consorzio Asi di Brindisi è capofila.

Tir in sosta nel piazzale

La deroga è già stata concessa con prescrizioni, cui l’Asi ha già risposto ieri, quindi la pratica passerà ora al Ministero dell’Ambiente. In questo caso – ha rilevato il presidente dell’Asi – c’è un accordo operativo con il Comune di Brindisi, e su iniziativa della stessa amministrazione comunale la prossima settimana è previsto un incontro.

Va ricordato che il piazzale in questione è per la maggior parte di proprietà dell’Asi, e per una parte minore del Comune, e l’Autorità di Sistema portuale ne chiede l’acquisizione per completare l’operazione – terminal (anche su questo passaggio di proprietà, se così può definirsi, vi è un accordo raggiunto ad un apposito tavolo tecnico).

Il porto di Igoumenitsa

Cosa è il Dock-Bi

Dock-Bi è l’acronimo di “Development Of Connections between the Key ports of Brindisi and Igoumenitsa”, finanziato per 2.785.000 euro dal Programma Interreg V-A Grecia-Italia 2014-2020 – Asse prioritario 3 (di cui circa 600mila euro destinati all’Asi di Brindisi). Il progetto prevede la riqualificazione dell’area di parcheggio antistante il terminal Costa Morena a Brindisi, per la sosta di camion e auto in transito da e per la Grecia, e la riqualificazione delle aree adiacenti e delle strade di accesso al porto di Brindisi, ad esempio la costruzione di una rotatoria all’incrocio della strada principale che va dal centro città al porto.

Sul fronte greco invece, sarà completato il terzo terminal passeggeri nel porto di Igoumenitsa (foto sopra) e sarà effettuato un ammodernamento dell’illuminazione stradale sulle principali strade che collegano il porto con il centro della città greca. Bianco aveva già sottolineato che un rallentamento, o peggio uno stop del progetto sul fronte-Brindisi avrebbe comportato conseguenze collaterali per l’intero Dock-Bi. Quindi anche sulle opere già avviate a Igoumenitsa. Gli altri partner, oltre all’Asi di Brindisi, sono l’Adsp del mare Adriatico Meridionale, quella del porto di Igoumenitsa e la stessa municipalità del nostro partner transfrontaliero.

Banchina di Costa Morena Ovest-2

Brindisi può essere in vantaggio per la Zes

Tutto ciò contribuirà a dare un senso all’attuazione della Zona economica speciale (Zes) che, ricorda sempre Bianco, non è eterna ma ha una durata di sette anni, che vanno sfruttati sino in fondo. E Brindisi, in questo caso, per il raccordo già esistente tra porto, zona industriale e grande viabilità presenta una grande opportunità per il traffico Tir (Bari dovrà realizzare un tunnel per instradare e accelerare il traffico porto – rete stradale). Perciò adesso bisogna procedere veloci con tutti i progetti possibili.

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