rotate-mobile
Economia

"Terminal, ecco perchè ho votato no"

BRINDISI – Anche Michelangelo Greco, rappresentante delle imprese portuali, ha scelto di spiegare perché ha votato contro la delibera, proposta dal presidente dell’Authority, Iraklis Haralambidis, per l’assegnazione dei servizi del futuro terminal crociere a Costa Morena Est. “Conosco molto bene il problema, ho una lunga esperienza e presenza sulle banchine, e posso dire che fare sbarcare i crocieristi in mezzo alle navi del carbone, delle ceneri, dei gessi e dell’olio di palma sarebbe una pessima pubblicità per il porto di Brindisi”.

BRINDISI – Anche Michelangelo Greco, rappresentante delle imprese portuali, ha scelto di spiegare perché ha votato contro la delibera, proposta dal presidente dell’Authority, Iraklis Haralambidis, per l’assegnazione dei servizi del futuro terminal crociere a Costa Morena Est. “Conosco molto bene il problema, ho una lunga esperienza e presenza sulle banchine, e posso dire che fare sbarcare i crocieristi in mezzo alle navi del carbone, delle ceneri, dei gessi e dell’olio di palma sarebbe una pessima pubblicità per il porto di Brindisi”.

Oltretutto, prosegue Michelangelo Greco, illustrando le ragioni del suo non in Comitato portuale, “si parla dell’attribuzione della gestione dei servizi di un terminal ancora inesistente, da progettare (perché nessun progetto è stato mostrato al Comitato portuale, va sottolineato, ndr), e tra l’altro neanche inserito nel Piano operativo triennale. Sarà pubblicità negativa – ribadisce Greco, dipendente della Bis Srl – perché, una volta stabilito che il futuro, vero terminal sarà a Punta Riso, non possiamo intanto presentarci a quel mondo e a quelle compagnie con un terminal provvisorio collocato in mezzo alle navi che scaricano prodotti pulverulenti perché quell’immagine rimarrebbe impressa in chi avrebbe la sventura di utilizzarlo, attivando un passaparola tutt’altro che lusinghiero”.

Per Michelangelo Greco tanta fretta nel fare approvare la delibera (la forzatura del segretario generale Nicola De Nobile e del presidente Haralambidis hanno provocato una spaccatura verticale nel Comitato portuale, 7 sì e 6 no, che potevano essere 7 se il rappresentante della Provincia non avesse deciso di astenersi dal voto), peraltro non trova giustificazioni visto che “le grandi compagnie crocieristiche hanno programmato e pubblicizzato le offerte sino a tutto il 2013 senza aver inserito il porto di Brindisi nei loro programmi, né tanto meno le società con cui la precedente gestione dell’Autorità portuale ha firmato un protocollo hanno manifestato intenti o si sono impegnate a garantire che loro navi faranno scalo nel porto di Brindisi”.

Il paradosso, sottolinea inoltre Greco, è che tutti gli interventi richiesti dalla realizzazione del terminal “saranno a spese della collettività, mentre chi ne gestirà i servizi avrà solo tale onere, oltre quello della concessione (anche questo non è stata ancora stabilito, ndr), mentre ne incasseranno i proventi. Con tali rischi imprenditoriali pari a zero non penso mancherebbero operatori locali pronti ad accollarsi tale gestione”. In ultimo, Michelangelo Greco tocca un altro tasto: “Il nuovo presidente, infine, in verità non molto presente a Brindisi, ha dimenticato di portare a conoscenza del Comitato portuale, come previsto dalla legge, l’inserimento in organico dei nuovi collaboratori, tra i quali quello che – in seguito a consultazione con il segretario generale – sarebbe stato nominato consigliere speciale senza onere per l’ente. Non vorremo trovarci di fronte, un domani, perciò, ad incarichi agli stessi ma a pagamento”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Terminal, ecco perchè ho votato no"

BrindisiReport è in caricamento