rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Salute

Diritto all'oblio oncologico, Maria Elena Boschi: "Una legge di civiltà"

L'ex ministro ha presentato stamattina a Brindisi la proposta di legge di cui è stata prima firmataria: "Chi è guarito non sarà più discriminato da banche o assicurazioni"

BRINDISI - Le persone che sono guarite dal cancro o da un tumore ora non dovranno più dichiarare alle banche o alle compagnie assicurative di aver avuto una malattia. Questo principio etico e di civiltà viene fissato dalla legge sul diritto all’oblio oncologico che dallo scorso 2 gennaio è in vigore in Italia. La legge è stata presentata oggi (venerdì 22 marzo) a Brindisi dalla prima firmataria: la deputata Maria Elena Boschi, ex ministro per le Riforme parlamentari e per i rapporti con il parlamento. 

La parlamentare è intervenuta in conclusione del convegno “Oblio oncologico, una legge di civiltà” che si è svolto in mattinata presso palazzo Granafei Nervegna, su iniziativa di Tiziana Palmisano, responsabile Sanità IV Puglia. Presente anche il dottor Saverio Cinieri, presidente nazionale dell’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), fondazione che ha sostenuto con forza la proposta di legge. 

Intervenuti anche il dottor Donato Monopoli, segretario generale provinciale della Fimmg Brindisi, e l’avvocato Angelo Lucarella, docente dell’Universitò degli studi di Napoli Federico II. Ha moderato il giornalista MIchele De Feudis, della Gazzetta del Mezzogiorno. 

Il pubblico-9

Maria Elena Boschi chiarisce lo spirito della legge. “Chi ha superato la malattia oncologica - afferma la deputata - non sarà più discriminato e quando dovrà andare ad esempio in banca a chiedere un mutuo per comprare la casa o un piccolo prestito per intraprendere un’attività lavorativa o anche un’assicurazione sulla vita, non dovrà più sentirsi rifiutare dalla compagnia di assicurazione o dalla banca o non dovrà pagare un costo più alto rispetto agli altri cittadini, come avveniva prima di questa legge. E poi è una legge che apre anche possibilità in più per adottare dei bambini o per accedere a procedure concorsuali”. 

“E’ una norma di civiltà - prosegue Boschi - perché consente a chi guarisce di avere gli stessi diretti rispetto alle altre persone che non sono state mai malate. E’ una cosa prevista dalla Costituzione, ma fino all’approvazione della legge, non era così”. 

Boschi rimarca la coesione con cui il parlamento ha sostenuto la proposta di legge. “Si cerca di dare una risposta a un milione di italiani - conclude - che sono guariti e anche ai loro familiari. Perché quando arriva una malattia, alla fine tocca tutti. Sono contenta che ci sia stato questo supporto molto largo e condiviso”. 

Tiziana Palmisano parla di una “battaglia di civiltà”. “La legge - afferma - ci pone all’avanguardia anche in Europa. E’ ben scritta e tratta l’argomento a 360 gradi”. Ora è importante un’opera di sensibilizzazione, “perché non tutti sanno che l’Italia è stata fra i primi paesi a rispondere all’istanza del parlamento europeo”. “E’ qualcosa di cui essere fieri e orgogliosi”. 

Grande anche la soddisfazione espressa da Saverio Cinieri. “Dopo pochi anni (dipende dalla patologia) un cittadino che ha curato il cancro e ha finito le sue terapie – afferma l’oncologo - è uguale agli altri cittadini. Un milione di cittadini italiani dovevamo dichiarare la loro malattia da un punto di vista assicurativo. E’ un grande successo di Aiom che ha lavorato per questo. E’ un grande successo dei nostri parlamentari”.

Rimani aggiornato sulle notizie dalla tua provincia iscrivendoti al nostro canale whatsapp: clicca qui

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Diritto all'oblio oncologico, Maria Elena Boschi: "Una legge di civiltà"

BrindisiReport è in caricamento